29 gennaio 2018 ore: 14:56
Immigrazione

Migranti, nella “Cartiera” dove si tesse il filo dell’accoglienza

Accoglienza, formazione, lavoro. Sono le parole chiave del progetto realizzato dalla cooperativa Lai-momo di Bologna con Ethical Fashion Initiative grazie al quale Bassirou, richiedente asilo del Burkina Faso oggi lavora nella produzione di pelletteria. Se ne parla a Italia-Italie su Radio Città del Capo
Vincenzo Valentino Ventura/Lai-momo Foto laboratorio cartiera

Foto: @Vincenzo Valentino Ventura/Lai-momo

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Foto laboratorio cartiera

BOLOGNA – Un laboratorio di pelletteria e sartoria dove i richiedenti asilo imparano i segreti del made in Italy per produrre borse e accessori in pelle. È quello realizzato a Lama di Reno, nel bolognese, dalla cooperativa Lai-momo in collaborazione con il programma Ethical Fashion Initiative dell’International Trade Centre delle Nazioni Unite. Il Polo formativo, produttivo e di accoglienza è una realtà unica in quanto sede di un centro di accoglienza per richiedenti asilo (Cas) e del progetto di formazione. Obiettivo generale del progetto è contribuire allo sviluppo economico e alla creazione di lavoro nel settore artigianale tessile in Burkina Faso e Mali, garantendo lavoro degno e stabile attraverso la strutturazione di percorsi di formazione e inserimento lavorativo. Inoltre, il progetto si propone di formare 250 migranti attualmente accolti in Italia per inserirli nel mercato del lavoro in Italia, Europa o nei Paesi di origine favorendo percorsi di “migrazione circolare”. Se n'è parlato a Italia-Italie, la trasmissione che racconta le tante culture che formano il tessuto sociale delle nostre città, in onda ogni giovedì alle 9.30 su Radio Città del Capo. 

Foto: @Vincenzo Valentino Ventura/Lai-momo
Laboratorio Cartiera

Sono 18 i ragazzi ospiti dei centri di accoglienza gestiti da Lai-momo che frequentano il laboratorio di pelletteria e sartoria. “Chi fa un corso di questo tipo potrebbe rientrare nel proprio Paese d’origine anche in veste di formatore“, spiega Miriam Salussolia, operatrice di Lai Momo. Così come potrebbe anche avere migliori possibilità di trovare un impiego qui, poiché “chi fa domanda d’asilo in Italia dopo due mesi può iniziare a lavorare ma ovviamente non è così semplice”. Un’occasione di questo tipo l’ha avuta Bassirou, giovane richiedente asilo ospitato dal Cas di Lama di Reno, sbarcato sulle coste siciliane nel 2016, dopo “aver attraversato il Mediterraneo sul barcone”. Bassirou ha frequentano il corso di formazione l’anno scorso e ora è dipendente di Cartiera srl, startup d’impresa sperimentale attiva nel settore della creazione degli accessori in pelletteria e in tessuto. Il nome scelto per la startup deriva dalla cartiera di Lama di Reno, una volta fabbrica di riferimento della valle chiusa in seguito alla crisi della produzione della carta e oggi completamente abbandonata. Il Polo formativo è accolto in quella che era la casa dell’amministratore della cartiera. “Speriamo che questo progetto sull’artigianato si possa allargare anche ad altre attività e di poter recuperare questo enorme complesso immobiliare“, dice Andrea Marchesini, presidente di Lai-momo. Cartiera non si rivolge dunque solo a giovani richiedenti asilo formati ma a tutti gli abitanti del territorio, ad esempio coinvolgendo persone che abbiano perso il lavoro. (lp) 

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