1 aprile 2014 ore: 16:04
Giustizia

Misure alternative, Pd: “Potenziare gli Uffici di esecuzione penale esterna”

In un ordine del giorno la richiesta al governo di due deputate: ripristinare l’organico di 1.630 assistenti sociali. Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali (Cnoas): “Intervento necessario per rispondere alle richieste della Corte dei diritti dell'uomo”
Carcere: corridoio con porta aperta

ROMA – Gestione delle misure di detenzione alternative in difficoltà, occorre potenziare gli organici degli Uffici di esecuzione penale esterna (Uepe). È quanto chiede un ordine del giorno  inoltrato al Consiglio dei ministri dalle deputate del Partito democratico Maria Antezza e Sofia Amoddio in cui si porta all’attenzione del governo la necessità di potenziare gli Uffici di esecuzione penale esterna. Con l’Odg, le deputate chiedono di “ripristinare l’organico di 1.630 assistenti sociali, previsto dal Pcd 11 marzo 2004 e ripristinare i posti vacanti della vigente pianta organica, che risulta carente anche a seguito dei recenti tagli apportati dai provvedimenti di revisione della spesa pubblica, nei ruoli dei funzionari della professionalità di servizio sociale, mediante il ricorso alla procedura di mobilità da altre amministrazioni pubbliche”.

Sulle richieste delle deputate arriva il commento del Cnoas, Consiglio nazionale dell’Ordine degli Assistenti sociali a sostegno di un ordine del giorno. “Anche per rispondere alle richieste della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo nella sentenza dell'8 gennaio 2013 che chiede condizioni di vita dignitose nelle carceri - dichiara Silvana Mordeglia, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine - si va sempre di più verso l’ampliamento delle misure alternative alla detenzione. Ampliamento che però difficilmente potrà avere risvolti positivi se contestualmente non vengono ampliate le risorse professionali e finanziarie indispensabili alla loro implementazione”.

Tra le richieste avanzate al governo dalle due deputate, anche la necessità di “istituire il ruolo di direttore di servizio sociale per la direzione degli Uepe non di livello dirigenziale e di vice direttore di servizio sociale negli Uepe delle Città metropolitane, cui potranno accedere i funzionari della professionalità di servizio sociale già in servizio presso l’Amministrazione penitenziaria”. Ulteriore questione sollevata dall'odg, quella di “risolvere il problema della dirigenza di esecuzione penale esterna, in attesa dell’espletamento dei concorsi pubblici per la copertura dei posti vacanti della vigente pianta organica, attraverso l’espletamento delle funzioni di direttore degli Uepe di livello dirigenziale da parte di funzionari della professionalità di servizio sociale, opportunamente riqualificati e inquadrati”. 

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