Il presidente della fondazione Migrantes commenta l’articolo dell'Osservatore Romano. “Gli episodi di Rosarno hanno messo in evidenza la debolezza del sistema di accoglienza. Sconfitto il più debole, l’immigrato”
Alessandro Tosatto/Contrasto
Alessandro Tosatto
ROMA- L’Italia non è un paese razzista, ma persistono forme di xenofobia che scaturiscono da particolari situazioni di disagio sociale. Ad affermarlo è stato questa mattina a Roma monsignor Bruno Schettino, presidente della fondazione Migrantes, commentando l’articolo uscito sul quotidiano l’Osservatore romano. “Nella mia esperienza personale di razzismo non ne ho incontrato troppo, piuttosto forme di xenofobia - ha detto Schettino - . Sono momenti particolari di rivolta sociale non determinati da un’opposizione vera e propria verso gli immigrati quanto dall’esplosione di determinati problemi sociali”.
“Gli ultimi episodi (di Rosarno, ndr) hanno messo in evidenza la debolezza del sistema di accoglienza e integrazione- ha aggiunto-. Si è trattato di una lotta tra poveri che ha sconfitto il più debole, l’immigrato. Occorre invece ricreare quel clima di accoglienza che è stato superato dal clima di xenofobia. Contro ogni forma di sfruttamento da parte della malavita bisogna denunciare per alimentare la legalità. L’immigrazione è un problema umano: il migrante è una persona con diritti e doveri che va rispettata sempre”. (ec)