Più suicidi nelle zone montane: la Toscana corre ai ripari
Suicidio: piedi si sporgono da una finestra aperta
Firenze – La montagna ha una percentuale più alta di suicidi, abuso di alcol e violenza sulle donne rispetto alla città. E’ una caratteristica anche della Toscana ed è per questo che regione, Uncem Toscana e Società della Salute di Amiata Grossetana, Casentino e Colline Metallifere hanno firmato un protocollo d’intesa per monitorare, prevenire e ridurre questi gravi fenomeni. Nello specifico, l’accordo metterà a disposizione 320 mila euro per il biennio 2009/10, di cui 200 mila provenienti dalle casse dell’assessorato regionale alle Politiche sociale e 120 mila dalle tre Società della Salute.
Il progetto attiverà percorsi terapeutico assistenziali che hanno come fine la presa in carico del soggetto da un punto di vista psico-medico-sociale per un reinserimento in ambito familiare, scolastico, lavorativo, sociale. L’Uncem metterà a disposizione una segreteria tecnica per lo studio per arrivare ad un monitoraggio dettagliato dei fenomeni e capirne le cause più profonde. Il progetto prevede anche un’operazione di sensibilizzazione sul territorio e l’apertura del portale on line montagnainsalute.it.
“Questa iniziativa – ha spiegato l’assessore regionale alle politiche sociali Gianni Salvadori – è l’ennesima testimonianza delle attenzioni che la Regione riserva per chi vive nelle zone montane,
talvolta lasciate un po’ ai margini dei processi di sviluppo. In montagna si vive ancora con qualche disagio. Esistono dati che evidenziano che proprio in queste zone ci sono sacche di disagio sociale che poi sfociano in situazioni drammatiche”.
L’analisi del suicidio in Toscana rileva come questo fenomeno sia una tendenza delle aree a bassa densità abitativa situate in aree collinari e montane. I tassi più elevati si registrano nel territorio che si estende dalla Val di Cecina alle colline Metallifere fino all'Amiata e in aree remote del Mugello e della Montagna pistoiese, oltre che in Val di Nievole e nell’Empolese. Al contrario, sempre nei maschi, le aree urbane sembrano a minor rischio di suicidi, come dimostrano i più bassi tassi riscontrati nelle città di Arezzo, Firenze, Prato, Lucca, Pisa, Massa e Carrara.