Prostituzione al chiuso, oltre 14 mila annunci l'anno
BOLOGNA – Dal 2010 al 31 dicembre 2012 ogni anno in media sono stati raccolti 14 mila annunci, effettuate quasi 3 mila chiamate e realizzate 180 accoglienze a bassa soglia e accompagnamenti ai servizi socio-sanitari. Sono i numeri di “InVisibile”, il progetto di monitoraggio della prostituzione al chiuso coordinato dal Comune di Modena all’interno della rete regionale di “Oltre la strada”. Un fenomeno che rischia di essere ancora più sommerso perché si svolge in appartamenti, night club, centri massaggi. Di prostituzione al chiuso si parlerà il 3 ottobre in Regione durante il seminario “Sotto gli occhi di tutti. Prostituzione al chiuso: punti di vista e interventi usl fenomeno”, un’occasione per fare il punto a livello regionale, nazionale ed europeo sul fenomeno e sugli interventi attuati, confrontando esperienze e prospettive dei soggetti che, a vario titolo, intervengono (forze dell’ordine, autorità giudiziaria, operatori sociali). Organizzato dall’assessorato regionale alle Politiche sociali, in collaborazione con il comune di Modena, il seminario si propone di fare un bilancio a 6 anni dall’inizio del progetto “InVisibile”, i cui obiettivi sono la mappatura territoriale e un primo contatto con persone che si prostituiscono in appartamenti e locali.
“InVisibile” porta a vanti un monitoraggio del fenomeno, alimentando un database relativo agli annunci personali riconducibili al fenomeno della prostituzione in appartamento (presenti su giornali e siti, chat e forum on line) ed elabora anche una mappatura. Altra linea di intervento, il contatto con il target: ogni progetto territoriale fa un numero prestabilito di telefonate al mese (contattando tutti i nuovi numeri, estratti dalle diverse fonti selezionate, e raccolti nel database) in modo da dare informazioni sanitarie sulla prevenzione dei comportamenti a rischio, orientare ai servizi sul territorio, ascoltare eventuali richieste. Con questo progetto, gli operatori hanno lavorato sul movimento di sex worker tra una zona e l’altra della fascia costiera regionale. L’equipe territoriale di Reggio Emilia ha, a sua volta, individuato come target di intervento delle telefonate quello delle sex worker cinesi, coinvolgendo una mediatrice che si occupa di realizzare il contatto telefonico. I risultati hanno superato le aspettative: a partire dall’ottobre 2011, si è deciso di avviare una sperimentazione, a livello regionale, rivolta alle persone di origine cinese che si prostituiscono. Il contatto telefonico avviene attraverso l’intervento di una mediatrice, con la finalità di presentare il progetto e fornire indicazioni per un orientamento ai servizi sanitari del territorio.
Il progetto regionale “Oltre la strada” è attivo dal 1996. Promosso dalla Regione Emilia-Romagna, è un sistema integrato di interventi socio-sanitari nel campo della prostituzione, dello sfruttamento e della tratta di esseri umani. “Oltre la strada” si basa su una rete composta da enti pubblici e soggetti privati che operano in collaborazione con forze dell’ordine, autorità giudiziaria, direzioni territoriali del lavoro, servizi sanitari e sociali, terzo settore, sindacati, enti di formazione professionale. Gli obiettivi del progetto sono la prevenzione socio-sanitaria e la riduzione del danno per le persone che si prostituisono e interventi rivolti a vittime di grave sfruttamento e tratta di esseri umani. (lp)