Riabilitazione con l’esoscheletro: pazienti soddisfatti della sperimentazione
IMOLA (Bologna) - Trattamento riabilitativo ben tollerato e sicuro, facilitazione nel recupero funzionale, impatto motivazionale positivo sui pazienti. Sono questi i risultati dello studio, della durata di 24 mesi (e quindi in fase conclusiva), condotto al Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, il cui obiettivo è testare la possibilità di utilizzare un esoscheletro robotizzato (un robot indossabile) per la riabilitazione del cammino dei pazienti con lesione incompleta del midollo spinale. Approvato dal Comitato etico scientifico della Provincia di Bologna, lo studio ha coinvolto 74 pazienti e si è svolto attraverso una fase preliminare con la promozione di un network tra i più rilevanti Centri riabilitativi italiani che hanno adottato EksoGT,l’esoscheletro prodotto dall’americana Ekso Bionics. “L’esperienza ha sicuramente avuto riscontri positivi e accresciuto il potenziale tecnologico e di competenze dell’istituto – ha detto Augusto Cavina, presidente di Montecatone Rehabilitation Institute Spa – L’intento è proseguire questa esperienza aumentando la tipologia di pazienti che possono usufruire di questo strumento e presentando nuovi progetti di ricerca con finalità più specifiche, sulla base dei dati già acquisiti”.
L’esoscheletro – acquisito a Montecatone nel 2015 con la formula del noleggio attraverso un investimento di 100 mila euro, di cui 50 mila tramite finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Imola a favore della Fondazione Montecatone onlus – permette alle persone neurolese e paraplegiche di stare in posizione eretta e di nuoversi, gestendo da sole il proprio peso corporeo, appoggiandosi con le braccia a stampelle o a un deambulatore. Le gambe sono governate da motori a batteria ricaricabile e la camminata è ottenuta attraverso sensori che rilevano il peso spostato e fanno scattare i singoli passi. Il tutto è controllato da un computer e la programmazione avviene attraverso un display accessibile al fisioterapista, sempre presente durante la seduta di utilizzo dell’esoscheletro. “I punti di forza di questa sperimentazione rispetto a quanto raccolto dagli altri centri coinvolti nello studio sono l’elevato numero di pazienti inclusi e l’alta omogeneità dei dati raccolti”, ha detto Jacopo Bonavita, medico dirigente dell’Unità spinale di Montecatone e responsabile della sperimentazione.
Le sessioni di riabilitazione robotizzata duranno circa un’ora ciascuna e sono condotte su più persone durante una stessa giornata (il passaggio da persona a persona dell’esoscheletro è veloce dato che viene indossato sopra gli abiti). Il dispositivo consente al paziente di deambulare in sicurezza fin dalle prime sessioni attraverso un sistema di programmazione graduale che facilita la progressione dell’apprendimento. La versione “GT” dell’esoscheletro consente una tipologia riabilitativa “variable assist” in cui il paziente contribuisce al movimento con il grado di forza posseduto da ogni gamba e la forza necessaria alla camminata è compensata attraverso l’azione dei motori. Il riabilitatore può regolare il livello di forza del dispositivo in tempo reale a seconda dei bisogni e degli obiettivi della singola terapia, controllando la frequenza e la lunghezza dei passi. È anche possibile misurare e tracciare i deficit e i progressi della persona durante il percorso di riabilitazione.
“I risultati dimostrano che l’esoscheletro permette una precoce possibilità riabilitativa per chi può recuperare un cammino parziale dopo una lesione midollare e hanno permesso di delineare un utilizzo ancora più appropriato ed efficace nell’ambito del percorso riabilitativo – ha concluso Bonavita – Infine, abbiamo riscontrato che la soddisfazione dell’utenza rappresenta un forte incentivo motivazionale in vista del recupero delle funzioni perdute”. (lp)IMOLA (Bologna) – Trattamento riabilitativo ben tollerato e sicuro, facilitazione nel recupero funzionale, impatto motivazionale positivo sui pazienti. Sono questi i risultati dello studio, della durata di 24 mesi (e quindi in fase conclusiva), condotto al Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, il cui obiettivo è testare la possibilità di utilizzare un esoscheletro robotizzato (un robot indossabile) per la riabilitazione del cammino dei pazienti con lesione incompleta del midollo spinale. Approvato dal Comitato etico scientifico della Provincia di Bologna, lo studio ha coinvolto 74 pazienti e si è svolto attravrso una fase preliminare con la promozione di un network tra i più rilevanti Centri riabilitativi italiani che hanno adottato EksoGT,l’esoscheletro prodotto dall’americana Ekso Bionics. “L’esperienza ha sicuramente avuto riscontri positivi e accresciuto il potenziale tecnologico e di competenze dell’istituto – ha detto Augusto Cavina, presidente di Montecatone Rehabilitation Institute Spa – L’intento è proseguire questa esperienza aumentando la tipologia di pazienti che possono usufruire di questo strumento e presentando nuovi progetti di ricerca con finalità più specifiche, sulla base dei dati già acquisiti”.
L’esoscheletro – acquisito a Montecatone nel 2015 con la formula del noleggio attraverso un investimento di 100 mila euro, di cui 50 mila tramite finanziamento della Fondazione Cassa di risparmio di Imola a favore della Fondazione Montecatone onlus – permette alle persone neurolese e paraplegiche di stare in posizione eretta e di nuoversi, gestendo da sole il proprio peso corporeo, appoggiandosi con le braccia a stampelle o a un deambulatore. Le gambe sono governate da motori a batteria ricaricabile e la camminata è ottenuta attraverso sensori che rilevano il peso spostato e fanno scattare i singoli passi. Il tutto è controllato da un computer e la programmazione avviene attraverso un display accessibile al fisioterapista, sempre presente durante la seduta di utilizzo dell’esoscheletro. “I punti di forza di questa sperimentazione rispetto a quanto raccolto dagli altri centri coinvolti nello studio sono l’elevato numero di pazienti inclusi e l’alta omogeneità dei dati raccolti”, ha detto Jacopo Bonavita, medico dirigente dell’Unità spinale di Montecatone e responsabile della sperimentazione.
Le sessioni di riabilitazione robotizzata duranno circa un’ora ciascuna e sono condotte su più persone durante una stessa giornata (il passaggio da persona a persona dell’esoscheletro è veloce dato che viene indossato sopra gli abiti). Il dispositivo consente al paziente di deambulare in sicurezza fin dalle prime sessioni attraverso un sistema di programmazione graduale che facilita la progressione dell’apprendimento. La versione “GT” dell’esoscheletro consente una tipologia riabilitativa “variable assist” in cui il paziente contribuisce al movimento con il grado di forza posseduto da ogni gamba e la forza necessaria alla camminata è compensata attraverso l’azione dei motori. Il riabilitatore può regolare il livello di forza del dispositivo in tempo reale a seconda dei bisogni e degli obiettivi della singola terapia, controllando la frequenza e la lunghezza dei passi. È anche possibile misurare e tracciare i deficit e i progressi della persona durante il percorso di riabilitazione. “I risultati dimostrano che l’esoscheletro permette una precoce possibilità riabilitativa per chi può recuperare un cammino parziale dopo una lesione midollare e hanno permesso di delineare un utilizzo ancora più appropriato ed efficace nell’ambito del percorso riabilitativo – ha concluso Bonavita – Infine, abbiamo riscontrato che la soddisfazione dell’utenza rappresenta un forte incentivo motivazionale in vista del recupero delle funzioni perdute”. (lp)