Rom, a Pisa il sindaco ordina lo sgombero per 150
Pisa - La questione Rom, rimbalzata in molte città d'Italia negli ultimi tempi, fa tappa anche a Pisa, dove il sindaco Marco Filippeschi (Pd) ha firmato un atto riguardante lo sgombero di quattro nuclei familiari che abitano nel campo sosta di Coltano, nella periferia sud di Pisa. Tale provvedimento, spiega una nota comunale, intende realizzare un'azione di controllo e di limitazione delle presenze nell’area, in vista dell’assegnazione, a coloro che ne avranno effettivamente diritto, dei miniappartamenti di due o tre vani in costruzione nella zona e della definitiva chiusura del campo, nonchè della pulizia e del riordino dell’area voluto all’interno del progetto di integrazione "Città sottili”.
Ma per i rom romeni, che hanno inviato unitamente una lettera informativa a tutti i maggiori enti italiani ed europei, le cose non stanno esattamente così. In realtà, spiegano le associazioni vicine ai rom, “sono oltre 150 i rom che vivono nella zona interessata allo sgombero; nei prossimi mesi saranno costretti ad abbandonare le loro misere abitazioni costruite con legno e lamiera senza un’adeguata e dignitosa alternativa”.
La proposta che i rom e le varie associazioni pisane lanciano all’amministrazione comunale è quella di non farsi prendere dall’isteria degli sgomberi e ripartire da un programma di minima assistenza, lanciando inoltre un progetto di scolarizzazione e di inserimento lavorativo al fine di agevolare i rom in questione di fronte all’emergenza abitativa”. “Noi non possiamo lasciare la città di Pisa - dicono i rom - paghiamo i contributi, abbiamo anche alcuni figli malati. Ordinare uno sgombero in queste condizioni è inumano. Il Sindaco dice che non ha la possibilità di aiutarci. Sappiamo che l'Unione Europea ha programmi e fondi per i cittadini Rom e che l'Italia non li usa, e che è stata multata per questo. Chiediamo che il Sindaco non faccia sgomberi e che si trovi insieme una soluzione per vivere normalmente come gli altri italiani. Ci sono i modi per fare questo che non sono sgomberi, come l'autorecupero delle case abbandonate”. (js)