4 maggio 2016 ore: 15:29
Immigrazione

Schengen, Commissione Ue: stop per altri sei mesi in cinque Stati

L'esecutivo comunitario è favorevole a consentire a Germania, Austria, Svezia, Danimarca e Norvegia di proseguire i controlli ai confini interni. Le “carenze gravi” della Grecia nella gestione delle frontiere esterne creano il rischio di movimenti secondari
Migranti e Schengen

BRUXELLES - Almeno per altri sei mesi non si torna alla libera circolazione europea. La Commissione europea ha deciso di proporre l'estensione dei controlli alle frontiere esterne per cinque diversi Paesi membri. Si tratta di Germania, Austria, Svezia, Danimarca e Norvegia, tutti Stati che hanno deciso nei mesi scorsi di sospendere Schengen per limitare gli arrivi di migranti entrati dalle frontiere colabrodo greche. Che la gestione greca dei confini fosse a dir poco problematica lo aveva constatato la stessa Commissione europea che, in linea con le regole Schengen, ha lasciato ad Atene 90 giorni di tempo per rimediare alle “gravi carenze” riscontrate. Il periodo scadrà la prossima settimana ma la situazione sembra ancora lontana dall'essere risolta. Dunque la Commissione non ha potuto fare altro che autorizzare gli Stati membri a tutelarsi, mantenendo i controlli alle frontiere interne. 

Il possibile prolungamento sarà per il momento di sei mesi, ma la regola invocata, l'articolo 29 del codice frontiere Schengen (precedentemente articolo 26), concede agli Stati membri di mantenere i controlli per un massimo di due anni (tramite un periodo di sospensione di 6 mesi prorogabile non più di tre volte). La decisione di oggi era particolarmente attesa da Germania e Austria, per cui il periodo massimo di reintroduzione dei controlli scadrà la prossima settimana. La proposta della Commissione deve ora essere approvata dal Consiglio. 

“Il nostro obiettivo è tornare a normalizzare la situazione ed eliminare i controlli interni il prima possibile”, assicura il commissario europeo all'Immigrazione, Dimitris Avramopoulos, secondo cui però “per salvaguardare Schengen dobbiamo fare qualche passo intermedio”, a volte indietro, come oggi. “La Grecia ha fatto progressi significativi negli ultimi mesi e nelle ultime settimane ma non tutte le carenze sono state adeguatamente e completamente affrontate nel periodo limite” di tre mesi, motiva la decisione Avramopoulos. In particolare, “il numero molto elevato di migranti ancora in Grecia e lungo rotta dei Balcani crea il rischio di movimenti secondari”, specifica il commissario. 

La decisione riguarda confini specifici. La Germania potrà mantenere i controlli alla frontiera con l'Austria, Vienna potrà mantenere quelli al confine con la Slovenia e l'Ungheria. Da notare che non si parla della frontiera con l'Italia e che il tema Brennero non ha nulla a che vedere con la faccenda. La Danimarca potrà continuare ad effettuare controlli al confine con la Germania, la Svezia in alcuni porti e sul ponte Oresund e la Norvegia nei porti che collegano il paese con Danimarca, Svezia e Germania. (Letizia Pascale)

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