Il commento del presidente Guariso alla possibilità per i giovani stranieri di svolgere il servizio civile: "Abbattuta un'ulteriore e illogica barriera alla integrazione dei giovani stranieri"
MILANO - "La sentenza di Milano mette in luce quanto sia anacronistica la legge sulla cittadinanza": Alberto Guariso è il presidente dell'associazione Avvocati per niente che ha assistito in Tribunale Syed Shahazad Tanwir, il 26enne pakistano che ha vinto il ricorso per discriminazione contro il Governo italiano che non prevedeva per i giovani stranieri la possibilità di partecipare ai bandi per servizio civile. "Il diritto dovere di solidarietà fissato dall'art. 2 della Costituzione non può più riguardare i soli titolari della cittadinanza formale ma tutti coloro che vivono stabilmente su un territorio e che hanno, tutti insieme, l'identico interesse a far crescere la solidarietà, la coesione e il benessere di una collettività", afferma l'avvocato di Syed.
Secondo Alberto Guariso il Tribunale di Milano ha abbattuto "un'ulteriore e illogica barriera alla integrazione dei giovani stranieri, è insieme il riconoscimento di un diritto alla parità di opportunità e l'invito a concorrere alla crescita solidale della società". Da qui la necessità di rivedere la legge sulla cittadinanza. "Da questo punto di vista mi pare che la pronuncia apra anche la strada a una concezione della cittadinanza basata sulla condivisione effettiva di valori e interessi, più che su un riconoscimento formale dello Stato". (dp)