Sudan: la tregua non regge, cittadini in fuga da khartoum

Roma - Centinaia di cittadini sudanesi stanno lasciando la capitale Khartoum, dove non ha retto il secondo cessate il fuoco annunciato nella serata di ieri tra l'esercito e la milizia paramilitare delle Forze di supporto rapido (Rsf). Lo riportano fonti di stampa africane, aggiungendo che nella città che conta 5 milioni di abitanti, si vive da sei giorni senza elettricità e acqua corrente a causa degli scontri a fuoco e dei bombardamenti aerei, che hanno messo fuori uso anche sedici ospedali.

Ad oggi, l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms / Who) stima 270 vittime e 3mila feriti tra i civili. I governi di Germania e Giappone stanno lavorando per portare via i propri connazionali dal Paese mentre Salva Kiir, il presidente del vicino Sud Sudan, ha annullato la visita prevista in queste ore "per ragioni di sicurezza".

Nel tentativo di fermare le violenze, emerse da contrasti e rivalità tra le Forze armate e la potente milizia ribelle, ieri il Commissario Onu per i diritti umani Volker Türk ha invocato la fine delle ostilità e negoziati tra l'esercito e le Rsf. Appelli al dialogo sono giunti anche dall'Unione europea e altri Paesi, mentre l'Egitto ha tentato una mediazione. Quest'oggi è previsto un vertice tra rappresentanti Onu, dell'Unione africana e della Lega araba per discutere la crisi, che fa temere lo scoppio di una guerra civile su tutto il territorio.