26 gennaio 2009 ore: 18:54
Economia

Testamento biologico, Bagnasco: ''No a far passare il diritto di morte''

''Si sta cercando di far passare nella mentalita' comune una pretesa nuova necessita', il diritto di morire, e si vorrebbe dare ad esso addirittura la copertura ...
Roma - "Si sta cercando di far passare nella mentalita' comune una pretesa nuova necessita', il diritto di morire, e si vorrebbe dare ad esso addirittura la copertura dell'art. 32 della Costituzione". Cosi' il cardinale Angelo Bagnasco interviene in occasione del discorso di apertura del Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana. "Il vero diritto di ogni persona umana, che e' necessario riaffermare e garantire- sottolinea Bagnasco- e' invece il diritto alla vita che infatti e' indisponibile. Viene dunque da domandarsi perche', in una situazione sociale e sanitaria globalmente evoluta come la nostra, con progressi continui, si dovrebbe preferire 'ora per allora' di optare per la morte, quando peraltro e' ben noto che persone in condizioni decisamente compromesse riescono tuttavia a sorridere e a godere di esserci, senza che in genere evochino precedenti risoluzioni di morire".

Secondo Bagnasco "assicurati i trattamenti vitali, puo' avere senso la possibilita' per l'ammalato di rifiutare pratiche di accanimento terapeutico, da ponderare nell'ambito del rapporto con il medico e fatta salva la responsabilita' di quest'ultimo di decidere in scienza e coscienza". Per il cardinale "e' in questo quadro necessario adoperarsi per un impiego largo e rasserenante della medicina palliativa, cosi' da dare sicurezza al cittadino che non avra' un destino di dolore grave e incontrollabile".

"Come pure e' urgente- aggiunge il cardinale Angelo Bagnasco- impegnarsi per una diffusione territoriale di strutture tipo hospice in grado di accompagnare le persone in coma irreversibile o in stato vegetativo, sollevando da carichi ardui le rispettive famiglie".

Quando, aggiunge Bagnasco, "la Chiesa segnala che ogni essere umano ha valore in se stesso, anche se appare fragile agli occhi dell'altro, o che sono sempre sbagliate le decisioni contro la vita, comunque questa si presenti, vengono in realta' enunciati principi che sono di massima garanzia per qualunque individuo". Un motivo in piu', questo, conclude Bagnasco, "per esprimere la nostra piena solidarieta' al confratello cardinale Severino Poletto, sconsideratamente attaccato attraverso i media per aver ricordato quella che e' una convinzione scientifica larghissimamente condivisa, e comunque una verita' etica, ossia che togliere l'alimentazione e l'idratazione ad una persona, per di piu' ammalata, e' determinarla verso un inaccettabile epilogo eutanasico". (DIRE)

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