Ucraina, da Bologna la missione di Mediterranea con aiuti e ambulanza
BOLOGNA - Domani parte da Bologna una nuova carovana umanitaria di Mediterranea diretta in Ucraina, la 20esima dallo scoppio della guerra: 22 persone e cinque mezzi in viaggio per consegnare nell'area di Leopoli sette tonnellate di aiuti (generatori di corrente, medicinali, vestiti per bambini, cibo a lunga conservazione) e questa volta anche un'ambulanza, destinata al Centro per le cure palliative dell'ospedale di Rivne. Al ritorno, poi, la carovana sarà a disposizione per dare "passaggi sicuri" a chi volesse lasciare il Paese.
L'obiettivo è "portare aiuti e beni di prima necessità ai centri che sosteniamo a Leopoli e in tutto l'oblast': cioè i campi profughi formali e informali che abbiamo conosciuto in questo anno di guerra e di missioni", spiega in conferenza stampa Denny Castiglione di Mediterranea, coordinatore del progetto MedCare for Ukraine. "In questo momento il problema principale è l'energia, quindi nel corso delle ultime missioni e soprattutto da ottobre in poi- continua Castiglione- ci siamo focalizzati sul recupero di generatori, che purtroppo sono molto costosi e lì sono introvabili". Però, aggiunge il referente di Mediterranea, "inizia a scarseggiare anche il cibo nel campo principale di Leopoli": il pasto "è garantito un volta al giorno, quindi la situazione è molto difficile". Gli attivisti e le attiviste in partenza provengono dall'Emilia-Romagna e tra loro c'è anche Detjon Begaj, consigliere comunale di Coalizione civica a Bologna, alla quarta missione in Ucraina. "Più che dire noi di cosa hanno bisogno gli ucraini bisogna rispondere a quel bisogno se crediamo di fare davvero una cosa utile", afferma Begaj, sottolineando che "la città di Bologna ha fatto uno sforzo molto importante per supportare la popolazione ucraina e lo sta facendo anche attraverso questa nuova carovana".
Operare per la pace "significa innanzitutto operare per le persone che vivono in Ucraina- afferma il sindaco Matteo Lepore- e per questo motivo nell'ultimo anno, fin da subito, ci siamo attivati verso la città gemellata di Charkiv ed altri territori ucraini per supportare tutte le missioni di pace e di aiuti che si sono mosse. Bologna ancora una volta ha dimostrato grande partecipazione e attenzione, scendendo subito in piazza per chiedere il cessate il fuoco e beni di prima necessità".
Il Centro per le cure palliative di Rivne assiste un centinaio di adulti e 50 bambini, da lì è stata richiesta un'ambulanza "perchè oggi questo è un problema per tutta l'Ucraina", riferisce l'imprenditore Renato Lideo, sostenitore di Mediterranea e della missione in partenza: "Stanno scomparendo i mezzi di qualsiasi tipo, che siano auto o pic-kup o furgoni, perchè vengono normalmente utilizzati come supporto al fronte". Ampliando il discorso, per Lideo è necessario ragionare su come la società civile e l'Europa "possa influire sulla diplomazia per arrivare alla fine della guerra e quello dato da missioni come queste, veri e propri corpi di interposizione di pace, credo sia un contributo reale". La missione di domani è stata costruita in particolare a Bologna e Cesena, ma in realtà "tutti gli 'equipaggi di terra' dell'Emilia-Romagna hanno contribuito a raccogliere gli aiuti e ad organizzare la missione nella sua totalità", segnala Annalisa Armiento sempre di Mediterranea, ribadendo la necessità di portare avanti questo tipo di intervento: "La guerra non si è fermata perchè se ne parla di meno ed è fondamentale continuare ad esserci".
(DIRE)