Violenza sulle donne con disabilità, approvato il documento dell'Osservatorio nazionale
È stato approvato oggi per consenso unanime il documento finale del gruppo di lavoro specifico sulla violenza nei confronti delle donne con disabilità dell'Osservatorio Nazionale sulla condizione delle persone con Disabilità (Ond). "Un documento decisamente importante, la cui idea nacque il 23 novembre dell'anno scorso in occasione di un incontro tra il ministro Locatelli e il ministro Roccella in cui si decise di strutturare uno specifico gruppo di lavoro sul tema della violenza contro le donne con disabilità. Questo gruppo di lavoro ha lavorato fino all'estate e ha costruito un documento rilevante, che diventerà un contributo prezioso all'interno del piano di azione che il ministro per le Pari opportunità e la famiglia andrà a stendere nelle prossime settimane o nei prossimi mesi", spiega Serafino Corti, coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico dell'Ond, in occasione dei lavori dell'Osservatorio per la giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità.
"Il documento è strutturato in maniera molto fruibile- spiega Corti- la prima parte rende chiari i riferimenti normativi, culturali e scientifici su cui si basa: la Convenzione di Istanbul e la Convenzione Onu". Il testo si sviluppa poi in tre grandi capitoli, ognuno con una parte iniziale di analisi specifica della sottotematica analizzata e con proposte di interventi ad ampio spettro. I tre grandi temi sono l'accessibilità alla comunicazione e all'informazione; gli standard minimi nei Centri antiviolenza (Cav) e nelle case rifugio, che devono migliorare significativamente; le linee guida sulla violenza contro le donne con disabilità; e la formazione degli operatori.
"Il tema della comunicazione e dell'informazione stressa molto il concetto della formazione di una cultura di riferimento più ampia- spiega Corti- e indirizzata a tutti i cittadini del nostro Paese".
La seconda parte relativa agli standard minimi dei Cav e delle case rifugio "prevede un grande lavoro- ammette- Spesso le persone con disabilità non hanno pari opportunità di accesso a questi servizi e ciò può creare situazioni di discriminazione multipla. È necessario renderli accessibili a livello fisico e comunicativo, ma anche dare la possibilità di sostegni specifici per le persone con disabilità, come il sostegno al reddito o agli atti di vita autonoma".
L'ultimo tema è la formazione. "È il terzo pilastro di questo documento e rimanda alla necessità di formare gli operatori da tutti i punti di vista. Certamente dei Cav, del numero antiviolenza 1522, degli operatori della scuola, dei servizi sanitari e delle forze dell'ordine. Tutti devono imparare a mettersi in una condizione di ascolto e di conoscenza delle specifiche caratteristiche che le persone con disabilità possono utilizzare per manifestare una condizione di aiuto. Il documento è stato approvato all'unanimità e merita il nostro sostegno", termina Corti.
Lo scorso 25 novembre "è stato rilasciato anche un report da parte della direzione centrale della polizia criminale sui dati che riguardano la violenza di genere", fa sapere Silvia Cutrera, coordinatrice del gruppo donne della Fish che ha partecipato alla redazione del documento. "Questo rapporto contiene un capitolo dedicato alle donne con disabilità da cui si evince che lo scorso anno sono stati commessi 540 reati contro le donne con disabilità. Sono stati presi in esame gli atti persecutori, i maltrattamenti e le violenze sessuali- precisa Cutrera- e si è visto che c'è stato un incremento del 66% rispetto all'anno precedente. Questi dati sono relativi alle denunce presentate, ovvero la punta di un iceberg che tiene sommerso il fenomeno della violenza".
Cutrera invita l'Osservatorio "a continuare il lavoro inaugurato lo scorso anno insieme al dipartimento delle Pari opportunità per proseguire insieme alla redazione delle linee guida necessarie per orientare il lavoro di chiunque si occupi di violenza di genere e di violenza nei confronti delle donne con disabilità", conclude. (DIRE)