3 ottobre 2014 ore: 17:04
Welfare

Welfare, negozi Coop offriranno piani di assistenza e consulenza

Faremutua insieme a Coop Adriatica, Coop consumatori Nord Est e Coop Reno da novembre fornirà piani socio-sanitari e servizi nei punti vendita. L’annuncio in un seminario di Legacoop Reggio Emilia. La presidente Caselli: “Passare da un welfare dello Stato a un welfare di comunità”

REGGIO EMILIA - Faremutua, la mutua regionale costituita in questi anni da tutte le Leghe cooperative provinciali dell’Emilia-Romagna, assieme a Coop Adriatica, Coop Consumatori Nordest e Coop Reno, da novembre fornirà (attraverso i punti vendita delle cooperative di consumo) anche piani socio-sanitari e servizi e consulenze ai cittadini, avvalendosi in particolare delle prestazioni della cooperative sociali. È quanto emerso dal seminario andato in scena questa mattina nella sede di Legacoop a Reggio Emilia, appuntamento organizzato nell’ambito del percorso congressuale della centrale cooperativa regionale. Negli interventi si è insistito su come la sinergia tra i vari settori del sociale all’interno del mondo cooperativo possa rappresentare una valida risposta ai bisogni di innovazione “post-crisi”. Una tesi riaffermata anche da Francesco Longo, docente dell’Università Bocconi di Milano e autore di una ricerca che dimostra la disparità di offerta dei servizi per rispondere ai bisogni sanitari da un lato e assistenziali delle persone non autosufficienti dall’altro.

In particolare, se per la sanità emiliano-romagnola il tasso di copertura del settore pubblico è del 77% circa, quello per i soggetti deboli è pari a circa il 25%. A fronte di 180 mila persone non autonome in regione infatti, i posti nelle strutture residenziali si aggirano intorno ai 22 mla. Da qui l’analisi indaga i settori in cui il modello assicurativo cooperativo potrebbe fornire risposte, orientandosi sul settore della prevenzione (con mutue meno costose se chi le stipula si impegna a mantenre un certo stile di vita), fornendo un panel completo di servizi assistenziali (ad oggi ancora frammentati) e integrando i servizi pubblici con quelli privati. “La crisi che stiamo vivendo e le difficoltà, e anche le difficoltà dello Stato nel continuare a investire nel welfare come ha sempre fatto stanno portando alla luce fenomeni nuovi di disagio e disgregazione rispetto ai quali la cooperazione, un po’ per funzione storica deve trovare il modo di intervenire”, sostiene la presidente di Legacoop Reggio Simona Caselli. “Ci sono fenomeni nuovi e complessi che non è compito della cooperazione risolvere ma nella fattispecie per le mutue si apre la possibilità di poter esercitare il suo ruolo storico in maniera ulteriormente arrichita”, aggiunge. Secondo Caselli dunque, di fronte agli investimenti statali sul welfare che si annunciano sempre più esigui “dobbiamo cercare di passare da un welfare dello Stato ad un welfare di comunità”. Infatti, conclude, “non siamo totalmente convinti di un passaggio nudo e crudo al settore privato”. (Dire)

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