Zone vietate alle lucciole? il comune di Bologna ci pensa
Prostituzione: prostitute in strada con clienti
Bologna - Vietare alcune zone abitate della citta' all'esercizio della prostituzione. Il Comune di Bologna non esclude di poter applicare una delle norme approvate dal precedente ministro dell'Interno, Giuliano Amato, per contrastare il fenomeno delle lucciole. A ipotizzarlo e' Libero Mancuso, assessore alla Sicurezza di Palazzo D'Accursio, a margine della presentazione degli emendamenti del Pd al decreto "Sicurezza" del Governo Berlusconi, organizzata oggi a Bologna dai parlamentari bolognesi democratici, Walter Vitali e Salvatore Vassallo. Nel pieno della polemica sulla possibile definizione del reato di adescamento, e sui fogli di via a carico delle prostitute, Mancuso ricorda che gia' lui, in tempi non sospetti, aveva proposto a Bologna di adottare il sistema della zonizzazione delle prostitute. "Non era una proposta cosi' scandalosa- sostiene Mancuso- da qualche anno la applicano a Venezia, dove le prostitute vengono riunite in luoghi della citta' non abitati, sotto il controllo della Polizia per evitare il racket e con il sostegno sanitario e psicologico del Comune". Ad ogni modo, sottolinea poi l'assessore, "gia' con il ministro Amato venne data la possibilita' ai sindaci di vietare alcune zone della citta' all'esercizio della prostituzione". Una misura, ritiene Mancuso, che andrebbe pero' accompagnata da "sanzioni piu' dissuasive", anche se non e' escluso possa essere applicata sotto le Due Torri.
A chi gli chiede se effettivamente il Comune ci stia pensando, Mancuso ribatte: "Noi pensiamo sempre. E comunque, se sfrutteremo questa possibilita', ne discuteremo prima con i presidenti di Quartiere".
Per quanto riguarda le misure allo studio del Governo Berlusconi, poi, Mancuso non ha dubbi. "Il foglio di via e' inutile- afferma- ci sono gia' le leggi per contrastare il fenomeno: quella che consente di rispedire a casa i cittadini comunitari e quella per l'espulsione degli extracomunitari".L'occasione per parlare nuovamente di contrasto alla prostituzione e' stata la presentazione dei 50 emendamenti che il gruppo del Pd al Senato presentera' nelle commissioni Affari costituzionali e Giustizia per modificare il testo del decreto legge in materia di sicurezza del Governo. Riguardano essenzialmente un rafforzamento della "espulsione degli stranieri che delinquono- spiega Vitali- e la promozione di una immigrazione regolare", attraverso una programmazione triennale del decreto flussi, contenuto nella Bossi-Fini, e un allungamento della validita' del permesso di soggiorno. Il punto piu' combattuto resta pero' l'aggravante di immigrazione clandestina, voluta dal ministro degli Interni, Roberto Maroni.
"L'aggravante specifica e' anticostituzionale- tuona Vitali- e' una violazione palese dell'articolo 3. Anche l'Associazione nazionale magistrati ha fatto presente il rischio di paralisi dei meccanismi giudiziari e penitenziari a causa di questa norma". (DIRE)