OPG. Socialmente pericolosi
Chi vive in un opg? Qual è il micro mondo che si cela dietro le mura di un ospedale psichiatrico giudiziario? Antonio, obiettore di coscienza, sa solo che lì dentro, ci sono “i malati di mente” e che dovrà compiere insieme ai suoi colleghi “attività di risocializzazione degli internati”. All'inizio è spaventato e insicuro, perché non sa come comportarsi, come interagire con delle persone soggette allo status di pericolosità sociale, ma non solo con gli internati, anche con chi nell’Opg ci lavora, come le guardie. Ma da questa esperienza Antonio, avrà modo di capire che alla fine chi si trova davanti ha una storia, che ci sono vite travagliate, disagi, violenze familiari ma anche furbizia (si è preferito finire in Opg che in carcere); che le guardie posso essere terribili e insensibili o attente e premurose; che in alcuni casi i protocolli e le regole hanno bisogno di elasticità e contestualizzazione, mentre gesti apparentemente di buon cuore possono creare meccanismi errati di dipendenza. “Opg. Socialmente pericolosi” racconta una realtà difficile da capire per chi non ha avuto a che farci, e lo fa senza retorica, attraverso la testimonianza diretta dell’autore che ripercorre quella che è stata la sua esperienza. “Mi rivelò una fetta di mondo e di umanità che avevo pigramente scelto di ignorare, e che oggi, con tutto quello che mi ha insegnato, ho voluto invece raccontare”.