Sant'Egidio, trent'anni con gli ultimi a Milano
MILANO - "In questa città ci sono tante povertà, ma le persone non chiedono solo un aiuto concreto. Cercano soprattutto relazioni umane autentiche". Ulderico Maggi è il responsabile a Milano della Comunità di Sant'Egidio. Fondata a Roma, Sant'Egidio compie 50 anni di vita, dedicati alle tre P, come ha sottolineato Papa Francesco: preghiera, poveri e pace. Nel capoluogo lombardo la comunità è attiva dal 1988, grazie all'impegno di un gruppo di studenti del Berchet e di Milena Santerini (docente alla Cattolica, che faceva parte a Roma del gruppo dei fondatori): cominciarono a ritrovarsi per pregare e per aiutare alcuni anziani che abitavano nelle vecchia case di ringhiera in via Orti. Trent'anni durante i quali è cambiato il volto della povertà a Milano: "All'inizio degli anni '90 aprimmo anche una scuola popolare alla Barona in cui davamo ripetizioni ai ragazzi del quartiere per due pomeriggi alla settimana -ricorda Ulderico-. Scoprimmo un mondo che a noi studenti liceali era sconosciuto, con adolescenti che non riuscivano ad arrivare alla licenza media. Con alcuni di loro sono ancora in contatto. Ciò che conta per noi di Sant'Egidio è che quando inizi una relazione di amicizia e di aiuto vai fino in fondo, la coltivi e la segui nel tempo".
Nel 1991 i volontari di San'Egidio intercettano alcune famiglie di rom e sinti italiani. "Abbiamo sempre pensato che i poveri bisognava andare a cercarli e i rom li trovavamo sotto i ponti o in vecchie cascine diroccate. Pian piano, passo dopo passo, siamo entrati in relazioni con alcune famiglie, abbiamo cercato di capire quali erano le loro esigenze, come aiutarle -aggiunge Ulderico Pesce-. E abbiamo iniziato a fare i primi inserimenti dei bambini nelle scuole". Nel frattempo la comunità di Sant'Egidio inizia anche a impegnarsi per i cinesi della zona di via Paolo Sarpi. "Avevamo visto che la presenza degli stranieri era sempre più massiccia e ci siamo chiesti come avremmo potuto aiutarli. Partimmo dai cinesi, grazie anche all'aiuto di una suora cinese che viveva a Milano. Andavamo a trovare queste famiglie, che vivevano nei laboratori in cui cucinavo borse o vestiti. Abbiamo iniziato ad aiutare i bambini nei compiti di scuola e tramite loro abbiamo conosciuto i loro genitori". In via Paolo Sarpi, dai primi anni '90, Sant'Egidio ha avviato una Scuola della pace, in cui bambini cinesi, italiani e di ogni altra nazionalità vivono insieme pomeriggi di studio e giochi. "Dal 2001 abbiamo deciso di occuparci anche dei senza dimora -sottolinea Ulderico Maggi-. Li incontravamo di sera mentre tornavamo a casa dai nostri impegni di studio, di lavoro o di volontariato. E non potevamo più ignorare la loro presenza". E così è nata un'unità di strada che di sera porta generi di prima necessità e cerca di creare una relazione con i senza dimora. "Al pranzo di Natale vengono oltre mille persone. Anziani, senza dimora, stranieri, semplici cittadini che vogliono dare un aiuto. E tra i volontari, circa 500, ci sono anche immigrati o ex senza dimora che vogliono ricambiare l'aiuto ricevuto".
Sant'Egidio a Milano ha la sede in via Lanzone, dove i volontari si ritrovano quotidianamente per la preghiera. "In questi anni abbiamo visto come la crisi ha colpito le persone più fragili -aggiunge-. In strada sono finiti anche coloro che prima avevano una vita dignitosa, con un lavoro e una casa. Abbiamo cercato di offrire un aiuto concreto e di dare a queste persone una chance per ricominciare. Soprattutto abbiamo cercato di non farli sentire soli. E la solitudine è anche il grande problema dei numerosi anziani che seguiamo. La Comunità di Sant'Egidio, che non ha una particolare regola di adesione, è costituita da persone che vogliono ritrovarsi insieme per pregare e aiutare i poveri, in una logica di condivisione e amicizia. Perché il punto è questo: da soli non si va da nessuna parte, non si può fare nulla".
Sabato 5 maggio a Milano, la Comunità di Sant’Egidio festeggerà 50 anni di vita nella Basilica di Sant'Ambrogio alle 16.30, con "una liturgia di ringraziamento che sarà presieduta da monsignor Mario Delpini, Arcivescovo di Milano". Sarà presente Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant'Egidio. "Alla fine della liturgia si farà festa con al centro quelle periferie umane ed esistenziali che fanno parte integrante della Comunità a Milano: gli anziani, i senza dimora, i bambini e gli adolescenti cresciuti alle Scuole della Pace, le famiglie rom, gli immigrati che da anni stanno vivendo l’esperienza dell’integrazione nel tessuto sociale e civile italiano, tanto da potersi chiamare a pieno titolo “nuovi europei”. Ci saranno anche i profughi ospitati in questi anni al Memoriale della Shoah di Milano e una famiglia siriana giunta a Milano grazie ai corridoi umanitari. Un popolo in cui si confonde chi aiuta e chi è aiutato, perché tutti possono fare gratuitamente qualcosa per gli altri, e che vive oggi, ancora di più, la grande sfida del lavoro per la pace, minacciata in troppe parti del mondo". (dp)