Sempre meno matrimoni a Padova, ma aumentano quelli misti
Un matrimonio ''misto''
PADOVA – La marcia nuziale, da dieci anni a questa parte, è stata suonata sempre meno a Padova: è infatti di oltre trecento cerimonie il calo registrato dal 1998 al 2007, con un decremento del 28%. Nel corso del 2007, inoltre, è stato toccato il minimo storico per la Città del Santo, con un -5% di matrimoni rispetto all’anno precedente. Chi si sposa ancora preferisce comunque il rito religioso - anche se è in aumento quello civile - e il regime di separazione dei beni. In controtendenza, invece, i matrimoni celebrati con cittadini stranieri, che sono in aumento. Sono questi alcuni dati che emergono dall’elaborazione delle stime Istat a cura del Settore programmazione e statistica del comune.
Le nozze celebrate in città nel 2007 sono state in tutto 823, ben 35 in meno rispetto al 2006, di cui il 54% (444) hanno avuto rito religioso. Forse a causa del clima di precarietà lavorativa, si evidenzia un sensibile aumento dell’età degli sposi, che pronunciano il fatidico sì in una fascia per lo più compresa tra i 30 e i 34 anni (36%). La sposa continua a essere un po’ più giovane del marito, anche se la differenza di età media attuale è di 2,82 anni.
A Padova ci si sposa e ci si risposa: i divorziati o vedovi maschi che contraggono nuove nozze sono circa il 12,5% del totale, mentre le novelle spose, già vedove o divorziate, nel 2007 sono il 9,1% del totale. Se nel 2005 si aspettavano in media 5,15 anni prima del nuovo matrimonio, nel 2007 si è scesi a 4,81 per gli uomini e saliti a 6,68 per le donne. Sono sempre più spesso persone istruite quelle che si uniscono per formare le nuove famiglie padovane: il 46% delle mogli ha conseguito la laurea o il dottorato, mentre il 41% degli uomini il diploma di scuola media superiore. Quasi la metà delle coppie (57%) ha comunque lo stesso titolo di studio, mentre nel 28% dei matrimoni le spose hanno un titolo superiore rispetto a quello degli sposi (la situazione contraria rappresenta il 15% del campione). In circa l’89% delle nuove unioni entrambi i coniugi hanno un lavoro e per il 69% delle coppie si preferisce il regime di separazione dei beni.
Un capitolo a parte è quello dei matrimoni misti, tra un italiano e uno straniero o con entrambi i coniugi immigrati: nel 2007 i matrimoni celebrati con almeno una persona con cittadinanza straniera sono stati 179 (21,75%), di cui 66 tra cittadini stranieri. Sono più le spose straniere (18% contro il 12% degli sposi) con frequenze particolarmente rilevanti della cittadinanza rumena (21 spose), nigeriana (24), moldava (8), brasiliana (7, tutte sposate con italiani). (Gig)