16 gennaio 2007 ore: 14:55
Giustizia

Si diffonde in Kenya la minaccia del turismo sessuale. Tra le mete preferite c'è Mombasa

SPECIALE - Il fenomeno nel paese che ospita il World Social Forum riguarda minorenni, ragazze ma anche ragazzi attratti da false promesse e guadagno facile. Debole il governo per paura di danneggiare l'industria del turismo
Povertà: ragazze africane

Povertà: ragazze africane

In esclusiva da News from Africa
NAIROBI - A differenza della gran parte delle ragazze della sua età, Mary Wanja, 24 anni, è fortunata ad avere un lavoro come segretaria in una azienda privata che commercia oggetti rari nella città costiera di Malindi. Ma come le altre, Mary non può accontentarsi e spesso si rende disponibile per il week end con l'obiettivo di incontrare turisti in cerca di distrazioni e sesso. Mary è una delle migliaia di ragazze che rispondono alle richieste di un crescente numero di turisti che visitano il Kenya, e soprattutto le città costiere, specificatamente per il sesso. Mentre il sesso è stato sempre compreso nel pacchetto dell"industria turistica del 'benessere’, nuove indagini stanno rivelando che c’è una categoria di turisti che arriva in Kenya alla ricerca di vergini, animati dal mito universale che avere rapporti sessuali con una vergine può curare malattie terminali come l’Aids. Gran parte di loro, tra i 45 e i 65 anni, sono pensionati o divorziati che cercano di riaccendere la loro vita sessuale facendo sesso con adolescenti (percepiti anche come sicuri dal punto di vista del rischio Hiv). Così, il turismo sessuale minorile si sta lentamente sviluppando. Ma mentre la Child Welfare Society in Kenya denuncia che ad essere più minacciate sono le province della costa, le autorità tacciono a causa della suscettibilità dell’industria turistica. I dati sulla natura e lo scopo del mercato del sesso minorile sono scarsi e opinabili a causa della loro discrezionalità, ma si stima che oltre 30mila ragazze tra i 12 e i 14 anni siano adescate in hotel e ville private dove vengono sfruttate sessualmente con la promessa di ricchezza e viaggi all’estero. 

Il fenomeno è sotto gli occhi di tutti. Padre Kizito Sesana, un missionario comboniano italiano che ha avviato case per il recupero di ex ragazzi di strada a Nairobi, racconta: "Qualche tempo fa, con un amico, stavo visitando la costa a nord di Mombasa, normalmente chiamata la ‘costa tedesca’ per la forte presenza di turisti provenienti da quel paese. Era marzo e di turisti ce n’erano ancora pochi. Nel tardo pomeriggio siamo andati in un bar a prendere una birra fredda, e ci siamo ritrovati circondanti da strane coppie sedute ai tavoli: anziani uomini bianchi seduti con ragazze molto giovani, o giovani adolescenti; vecchie signore bianche con ragazzi che avrebbero potuto essere loro figli o nipoti. Prima che potessimo riprenderci dalla sorpresa siamo stati avvicinati da una serie di ragazzi e ragazze. Abbiamo lasciato il bar senza finire la consumazione”.  La tendenza, se lasciata incontrollata, potrebbe avere un effetto negativo sul turismo d’élite e per famiglie che potrebbero provare imbarazzo a vedersi affiancati a pedofili dichiarati. Può il Kenya rivaleggiare con la Thailandia - conosciuta come la capitale mondiale del sesso – soltanto per mantenere il proprio status di meta turistica privilegiata? I funzionari del turismo ammettono che il ruolo del Kenya come destinazione per il sesso minorile è stato sottodimensionato per paura di danneggiare un settore che deve ancora riprendersi dagli avvisi negativi ai viaggiatori diramati dal governo degli Stati Uniti. E d’altra parte, la supremazia del Kenya come principale destinazione turistica africana è minacciata da alcune nuove mete emergenti come Sud Africa, Tanzania, Botswana e Namibia. Il turismo è in Kenya la terza voce del commercio con l’estero dopo il tè e l’orticoltura. Un rapporto del ministero del Turismo ha recentemente rivelato che i pedofili stanno lasciando i centri del turismo sessuale minorile dell’Asia a causa delle nuove e più dure leggi adottate in questi paesi e si stanno dirigendo verso paesi africani come il Kenya, dove le leggi sono molto più negligenti. Una negligenza confermata dal fatto che il Kenya deve ancora ratificare i protocolli internazionali sul traffico e lo sfruttamento sessuale e sul Coinvolgimento dei bambini nei conflitti. Il Children’s

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