Zimbabwe, corruzione in aumento. L'organizzazione Transparency International ha inserito il paese africano tra le nazioni più corrotte del mondo
Sudafrica, 2002. Foto Enrico Bossan Contrasto
NAIROBI - L’organizzazione anti-corruzione Transparency International (Ti) recentemente ha assestato un ulteriore colpo alla fiducia del mondo degli affari nello Zimbabwe, inserendo il paese africano tra le nazioni più corrotte del mondo. In un rapporto schiacciante, l’Indice di Percezione della Corruzione (Cpi) di Ti per il 2003 ha classificato lo Zimbabwe al 106esimo posto su un totale di 133 paesi analizzati, secondo solo all’Angola nell’area dell’Africa meridionale. L’indice di Ti riflette le percezioni di uomini d’affari direttamente coinvolti in imprese commerciali con i paesi scrutinati e quelle di potenziali investitori.
Commentando i risultati dell’ultimo rapporto, la sede locale dell’organizzazione internazionale, Transparency International Zimbabwe (Ti-Z), ha spiegato che le percezioni della corruzione erano la conseguenza di diversi fattori: “Questioni che hanno a che fare con i livelli di partecipazione politica e civile, l’ambiente in cui operano i mezzi di comunicazione, l’accesso alle informazioni e l’indipendenza della magistratura, che è cruciale per garantire il rispetto di tutti i diritti e, in particolare, dei diritti di proprietà, giocano tutte un ruolo fondamentale nel formare un’impressione sullo stato della correttezza complessiva del sistema, o della sua carenza, in Zimbabwe”.
Il presidente, Robert Mugabe, e i suoi luogotenenti nel 2002 hanno subito lo smacco delle restrizioni imposte ai propri spostamenti, mentre i loro conti esteri sono stati congelati da Stati Uniti e Unione Europea per presunte violazioni dei diritti umani, sommate a un programma di ridistribuzione della terra violento e disordinato, e a frodi elettorali. Il paese è stato anche sospeso dai consigli del Commonwealth, dopo che l’organizzazione ha accusato il governo di aver truccato le elezioni presidenziali del 2002.
Il piazzamento dello Zimbabwe nel Cpi nel corso degli anni è progressivamente peggiorato. Nel 1998 il paese è stato classificato al 43esimo posto ed è sceso di altre due posizioni due anni dopo, prima di precipitare in 71esima posizione nel 2002. Il crollo indicato nel Cpi del 2003 rappresenta il risultato peggiore ottenuto finora da questo stato. Alcuni osservatori ritengono che il piazzamento attuale è destinato ad avere un drastico impatto sull’economia, che è già penalizzata dalla chiusura di molte imprese o dal loro ridimensionamento. Questo scenario è ulteriormente aggravato da un tasso di inflazione che è fuori controllo e ha ormai raggiunto il 600 per cento, dalla mancanza di valuta estera e perfino dalla carenza di beni di prima necessità.
“Le implicazioni [dell’ultima classifica del Cpi] sono terribili per il paese – ha spiegato Andrew Nongogo, direttore esecutivo di Ti-Z – Va subito chiarito che l’indice stilato da Transparency International si basa sulle percezioni del mondo degli affari. Di conseguenza, la fiducia degli investitori subirà un grosso colpo, che sarà seguito da una riduzione dei livelli di investimento nel paese, perché gli uomini di affari vogliono piazzare i propri soldi dove sono sicuri che otterranno dei risultati”.
Nongogo ha citato il precipitoso programma di assegnazione della terra, che ha preso il via nel 2000, come uno dei motivi all’origine di percezioni così negative, sottolineando che il governo ha mostrato al mondo di non avere alcun rispetto per i diritti della proprietà privata. In seguito a queste riforme, criticate per essere illegali e manipolate politicamente, circa quattromila agricoltori bianchi sono stati costretti ad abbandonare le proprie tenute per lasciare spazio a migliaia di neri affamati di terra.
Il direttore esecutivo di Ti-Z ha precisato che la corruzione è dilagante sia nel settore privato che in quello pubblico, anche se le percezioni negative derivano soprattutto dalle modalità in cui gli incarichi pubblici vengono sfruttati per l’arricchimento personale. “Le conseguenze son