Centri massaggi cinesi, uno su 3 offre prestazioni sessuali
boxMILANO - Sono circa 1.700 le giovani donne cinesi attive nei centri massaggio della Provincia di Milano. E un centro su tre offre prestazioni sessuali ai suoi clienti italiani. Lo rivela una ricerca condotta dalle associazioni che si occupano di tratta (Lule e Segnavia) insieme all'agenzia di ricerche sociali Codici. Le cifre raccolte nello studio sono importanti: le 1.700 ragazze sono pari a una percentuale tra il 10 e il 14% del totale delle donne cinesi immigrate in Italia.
L'insieme scoperto, tuttavia, esclude la prostituzione cinese destinata ai connazionali, della quale non esistono dati. "Spesso all'interno del centro massaggi chi conduce la trattativa con i clienti sono le stesse ragazze che sperano così di arrotondare - spiega il sinologo cofondatore dell'Agenzia Codici Daniele Cologna-. In apparenza chi gestisce i centri non è favorevole perché la prostituzione comporta il rischio chiusura dell'attività". La prostituzione cinese di strada si conferma molto circoscritta, svolta solo da donne troppo anziane per potersi dedicare ancora alla prostituzione indoor.
Il mercato del sesso cinese è collegato all'emigrazione, da sempre. Anche nella stessa Cina: donne di condizioni sociali più umili trasferitesi in città spesso sono ancora costrette a prostituirsi. Alcune caratteristiche antropologiche e demografiche delle lavoratrici del sesso in Cina si ritrovano anche tra coloro che lavorano come prostitute in Italia. Per esempio la predilezione per gli appartamenti privati: in Cina la prostituzione su strada è illegale.
Martina Bristot, ricercatrice della Hong Kong University, descrive la piramide sociale del mondo dalla prostituzione, oggetto di una sua ricerca condotta negli ultimi quattro anni. La fascia più bassa è composta dalle “mogli collettive”, donne che lavorano spesso in abitazioni vicine o all'interno dei cantieri edilizi. "Sono donne estremamente povere e spesso ormai anziane", aggiunge Bristot. La loro condizione di povertà fa loro accettare come forma di pagamento vestiti, cibo o biglietti del treno pagati dai lavoratori con una colletta.
Più in alto nella scala gerarchica ci sono le donne che lavoravono nelle sale da the, nei saloni di parrucchiera o nelle saune. Sono giovani e spesso si dedicano a quest'attività per arrotondare. È il tipo di prostituzione più diffusa. Simili alla prostituzione italiana da centro massaggio è quella che in Cina si svolge in albergo: chi vende la prestazione sessuale non ha più di 30 anni. Più in alto ancora la prostituzione da karaoke, luogo del divertimento per eccellenza in Cina. I clienti del locale possono comprare nella serata una stanza dove dormire per la quale è prevista anche una prestazione sessuale. Sul penultimo scalino ci sono le ragazze che lavorano con agenzie di escort, simili a quelle italiane. In cima si trovano le “piccole mogli”, ossia le nuove concubine. Sono prostitute ormai stipendiate da clienti fissi che pagano loro un salario mensile. "In Cina alcuni non le considerano prostitute", conclude Bristot. (lb)