Cie, il garante del Lazio: "Posti spaventosi"
Roma - "Noi entriamo nei Cie del Lazio grazie a un protocollo firmato tempo fa. Il Cie e' un luogo spaventoso, molto peggio di un carcere, dove non auguro a nessuno di capitare. Fortunatamente e' stata varata una nuova norma secondo cui in quei centri non ci si puo' stare piu' di un certo periodo e questo allevia un po' la condizione". Cosi' il Garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, a margine del convegno 'Carcere: modello Lazio' a Roma nella sede della Giunta regionale a via Cristoforo Colombo.
Per quel che riguarda la rivolta dei cittadini di Tor Sapienza contro il centro di accoglienza, Marroni ha detto: "Noi abbiamo il dovere di ospitare i rifugiati politici. Questi sono tuttavia tenuti a rispettare le leggi italiane e se questo non accade e' necessario intervenire. Non e' neanche giusto inoltre riversare tutto sulle periferie. Non credo che a Tor Sapienza, come nel resto della citta', ci sia un problema di razzismo. Quella e' una zona dove c'e' il campo nomadi, dove c'e' spaccio, prostituzione, criminalita' e anche il centro di accoglienza. Tutto questo contribuisce a renderlo un quartiere invivibile. Ignazio Marino aveva lanciato l'idea di mettere un centro accoglienza ai Parioli? Lo facesse".
Infine sulla vicenda legata a Stefano Cucchi, Marroni ha concluso: "Ci si e' concentrati molto sul carcere ma poco sul fatto che il ragazzo prima di arrivare a Regina Coeli e' stato in custodia in tre caserme diverse. Io ho sempre sostenuto che bisogna capire cosa e' successo prima che questo ragazzo arrivasse a piazzale Clodio. Prima che arrivasse in Tribunale era infatti gia' stato picchiato e malmenato".
(DIRE)