Opg, il commissario: “In Sicilia chiuso prima di Natale”
ROMA – Una nuova Rems (Residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza) in Calabria e un orizzonte temporale per la chiusura degli ultimi due Ospedali psichiatrici giudiziari più definito, anche se previsto per fine anno e non più per fine novembre come auspicato. Con l’invio degli ultimi ospiti calabresi presenti nell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto verso la Rems di Santa Sofia d’Epiro, in provincia di Cosenza, si avvia verso il tramonto la stagione degli Ospedali psichiatrici giudiziari. A darne notizia è Franco Corleone, Commissario unico per il superamento degli Ospedali psichiatrici giudiziari. Ad oggi sono due gli Opg ancora aperti: il primo in Sicilia, a Barcellona Pozzo di Gotto, l’altro in Toscana a Montelupo Fiorentino. Con i trasferimenti di oggi, però, nella struttura siciliana non ci sono più internati di altre regioni e questo semplifica le procedure che porteranno alla sua chiusura. “Nell’Opg ora ci sono 13 siciliani – spiega Corleone -. La prospettiva è che per il 20 dicembre sia aperto un secondo modulo Rems a Caltagirone e che prima di Natale si chiuda l’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto”.
Attivare la Rems in Calabria non è stata una passeggiata, ma alla fine la struttura è pronta e dispone di 20 posti, di cui 9 già occupati dagli ospiti provenienti da Barcellona Pozzo di Gotto. All’orizzonte, però, ci sono anche altre Rems. “A novembre dovrebbero aprire in Liguria e in Piemonte – racconta Corleone -. L’impegno è per il 14 e 15 novembre, ma queste due Rems non incidono sugli Opg, tuttavia tolgono persone da Castiglione delle Stiviere, in Lombardia. A metà novembre in quest’ultima Rems ci saranno solo lombardi e a quel punto bisognerà valutare se continuare ad avere una Rems con 160 persone oppure no”. Ancora da definire anche il futuro dell’Opg di Montelupo Fiorentino, su cui il commissario registra una “serie di difficoltà” che si sta cercando di “sbloccare” nella speranza di “rispettare i tempi”. “A Montelupo abbiamo presenze ridottissime – aggiunge Corleone -. A metà novembre verranno trasferiti due liguri e poi sempre in Toscana dovrà aprire una Rems”. Infine, c’è ancora da sciogliere il nodo delle misure di sicurezza provvisorie o definitive non eseguite nelle Rems per mancanza di posti, i cui numeri restano preoccupanti. “Queste misure continuano a crescere – spiega Corleone -. Più lentamente, per fortuna, ma siamo sempre a circa 240 (contro le 219 di metà settembre, ndr). Su questo bisognerà aspettare che si sblocchi la legge delega 2067 al Senato e che l’emendamento De Biasi, che chiarisce la questione di cosa sono le Rems e chi ci deve andare, venga approvato. Ora, però, occorre chiudere la partita con gli Opg e avere tutte le Rems programmate aperte”.(ga)