Padova, le famiglie sinti entrano in possesso delle case autocostruite
“Il sogno si è realizzato – commenta Virgilio Pavan, sinto padovano e consigliere nazionale Opera nomadi, tra i nuovi inquilini –: siamo passati veramente dalle stalle alle stelle. I bambini non si vergognano più di chiamare a casa gli amichetti, io non mi vergogno più. Ringrazio tutte le persone che ci hanno creduto, che hanno visto in noi la volontà di levarci dal degrado e inserirci come voi ‘gage’ nella vostra popolazione. Oggi per noi è cambiato tutto”. Da oggi, infatti, nuove sfide attendono queste famiglie: in primis la ricerca di un lavoro stabile che consenta di pagare le bollette poiché, come sottolinea il vicesindaco Claudio Sinigaglia, “le famiglie dovranno pagare acqua, gas, affitto e tutto il resto, come tutti noi”.
Grande soddisfazione da parte dell’Opera nomadi cittadina per la riuscita del progetto, che è stato finanziato grazie alla partecipazione a un vecchio bando ministeriale. La responsabile dell’associazione, Renata Paolucci, si rivolge direttamente ai nuovi inquilini: “Finalmente siete riusciti a far chiudere quell’orribile luogo che era il campo nomadi e siete riusciti voi, con i vostri bambini, a venire ad abitare in un luogo dignitoso come sono queste case, costruite e autocostruite. Finalmente i vostri bambini potranno invitare gli amici senza doversi vergognare come succedeva quando abitavate in quel luogo orribile. Alla fine ce l’abbiamo fatta, superando anche gli ostacoli e le ostilità che si sono presentate in fase di costruzione”.
(gig)