27 maggio 2015 ore: 16:31
Immigrazione

Richiedenti asilo, "dalla Commissione Ue un passo nella giusta direzione"

Lo ha indicato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, commentando a Bruxelles la proposta adottata oggi dalla Commissione. Mogherini: “Lo scopo è salvare vite e assicurare a chi ha bisogno d'asilo una protezione. Non importa che si trovi in mare, sul territorio dell'Ue o in un Paese terzo"
Volti di immigrati, richiedenti asilo

BRUXELLES - "Un passo nella giusta direzione quello della Commissione europea per la redistribuzione di 40 mila richiedenti asilo" all'interno dell'Ue. Lo ha indicato il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, commentando a Bruxelles la proposta adottata oggi dalla Commissione che comprende una distribuzione dei richiedenti asilo negli Stati Membri dell'Unione europea in base alla grandezza della popolazione, al Pil, al tasso di disoccupazione, al numero di richiedenti asilo già accolti e ai posti già offerti per il reinsediamento nei passati cinque anni. Ban Ki-moon ha incontrato a Bruxelles l'Alto Rappresentante per gli affari esteri dell'Ue, Federica Mogherini. "È necessario un giro di vite contro i trafficanti di esseri umani", ha aggiunto il segretario durante la conferenza stampa. "Sta ai membri del Consiglio di sicurezza valutare" l'uso della forza nell'azione contro i trafficanti, ha continuato Ban Ki-moon "ma credo che le operazioni militari hanno efficacia limitata. Ci possono essere altri mezzi. Naturalmente sostengo il rafforzamento della capacità militare nella operazioni di ricerca e salvataggio della gente, ma la nostra priorità deve essere il salvataggio delle vite e l'assistenza umanitaria per quella gente".

Sulla distruzione dei barconi Ban Ki-moon non usa mezze misure: "Distruggere i barconi può portare a una possibile privazione dei già limitati mezzi di sussistenza di queste persone. A volte quelle imbarcazioni possono essere usate dai trafficanti, ma ci possono essere altri mezzi". A chi ha chiesto se l'Onu potrebbe dare luce verde ad una operazione militare all'interno delle acque territoriali libiche, Ban Ki Moon ha indicato che: "C'è una rilevante legge internazionale che regola tutte le operazioni all'interno delle acque territoriali di uno stato sovrano. Perciò se ci dovesse essere la necessità di compiere un'operazione all'interno delle acque territoriali, questo deve essere discusso tra le autorità militari ed il paese interessato, in questo caso la Libia".

Timmermans. "Tutte le persone che hanno bisogno di aiuto - ha segnalato il primo vice-presidente della Commissione europea, Frans Timmermans commentando la decisione odierna - dovranno potersi rifugiare in Europa. Ma bisognerà identificarle rapidamente e rimandarle nel loro Paese d'origine quando la loro domanda non è legittima. È indispensabile affinché le politiche in materia di migrazione possano essere accettate dalla società".
"La solidarietà - ha continuato Timmermans - va di pari passo con la responsabilità, ecco perché le nostre proposte implicano che le regole in materia di asilo siano applicate correttamente e che gli Stati membri facciano tutto quello che è in loro potere per prevenire gli abusi".

Avramopoulos. "Ci siamo appellati all'articolo 78.3 del Trattato di Lisbona", ha commentato il commissario all'immigrazione Dimitris Avramopoulos. L'articolo 78.3 del Trattato sul funzionamento della Ue permette alla Commissione di fare una proposta al Consiglio per le emergenze dell'immigrazione da approvare "a maggioranza qualificata". È la prima volta che viene applicato. "I programmi di ricollocamento e reinsediamento - ha continuato Avramopoulos - combinati con il rafforzamento delle operazioni Triton e Poseidon e il piano di azione contro il traffico dei migranti, rispondono al bisogno più urgente con il quale ci siamo confrontati. Allo stesso tempo, lanciamo una consultazione pubblica sulla revisione della direttiva "Blue Card".

Mogherini. "Due settimane dopo l'adozione della nostra agenda - ha detto Mogherini - presentiamo oggi delle proposte concrete per la sua attivazione con lo scopo principale di salvare velocemente delle vite e assicurare alle persone che hanno bisogno d'asilo una protezione nell'Unione europea. Non importa che si trovino in mare, sul territorio dell'Ue o in un Paese terzo". Mogherini ha spiegato perché verrà intensificata la cooperazione con i Paesi di origine, di transito e con i Paesi che accolgono i rifugiati: "Non solo per sostenere le capacità in materia d'asilo e di migrazione, ma anche per trattare le cause profonde che forzano le persone a scappare ed emigrare, povertà, guerre, persecuzioni, violazioni dei diritti umani e catastrofi naturali". (GdP)

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