Slot machine, Sisal: ''Nessuna penale per i bar che ci rinunciano''
MILANO - Nessuna penale per i bar che rinunciano alle slot machine. Lo garantisce Emilio Maggi, direttore delle Relazioni istituzionali del Gruppo Sisal, che è stato sentito questa mattina dalla quarta Commissione del Consiglio Regionale. Si tratta quindi di una buona notizia che riguarda solo quegli esercizi commerciali che hanno rapporti con la Sisal. Per gli altri il rischio di dover pagare rimane. Il funzionario della Sisal ha spiegato che, in base a accordi con il principale sindacato di categoria, non è richiesto il versamento di alcuna penale nel caso in cui i commercianti che intendano recedere non stipulino ulteriori contratti con operatori o concessionari concorrenti per i successivi 24 mesi. In caso contrario è richiesto un indennizzo fino a mille euro per i contratti di sola connessione e fino a 6 mila euro per i contratti di connessione e gestione.
Sisal è una delle 13 società concessionarie che gestiscono per conto dello Stato il gioco d’azzardo elettronico, con una presenza sul territorio italiano di circa 35 mila apparecchi su un totale di circa 400 mila. La società ha registrato ad oggi solo “alcune decine” di richieste di disdetta perché, ha affermato Maggi, “con i proventi del gioco molti gestori riescono a coprire le spese fisse dell’attività”. Maggi ha anche comunicato che la vicenda dell'edicolante della Provincia di Bergamo che era stata ospitata in Commissione e che aveva paventato il rischio di dover pagare 6 mila euro di penale per ogni slot machine gestita, si è risolta positivamente senza alcuna ammenda.
“L’incontro di oggi è solo il primo di una serie di indagini conoscitive che vogliamo fare per rapportarci con tutti gli attori in campo e per dare maggior efficacia e trasparenza alla legge approvata dal Consiglio", spiega il Presidente della quarta commissione Angelo Ciocca. Sisal nel 2012 ha registrato circa 500 milioni di euro di ricavi, conta più di 1.600 dipendenti ed opera con una rete di oltre 45 mila punti vendita.