Sbarchi, a Messina riaperta la tendopoli per oltre 600 migranti
PALERMO – Sono 611 i migranti attualmente stipati nella tendopoli del PalaNebiolo di Messina, per la maggior parte proveniente dall’Africa sub-sahariani. Nonostante la qualità dell’ accoglienza della tendopoli del palazzetto dello sport sia stata più volte denunciata da parecchie associazioni e le condizioni igieniche non siano state ritenute idonee da una relazione dell’Azienda sanitaria rovinciale, la prefettura ha deciso lo stesso di mantenere, per il momento, attiva la tendopoli, ritenendola comunque un luogo di transito e accoglienza esclusivamente temporanea. Due giorni fa, infatti, dalla nave mercantile "Prospero", sono sbarcati 363 migranti, ventuno donne con qualche minore, che sono stati accolti al PalaNebiolo, aggiungendosi ai 248 migranti già presenti.
Il sindaco Accorinti ha parlato preventivamente con l’Asp per verificare celermente le condizioni sanitarie del palazzetto e la salute delle persone. “Siamo molto preoccupati – ha commentato Filippo Cucinotta, assessore alla Protezione civile – . L’amministrazione non può voltare le spalle a questa gente e lasciarla sulla nave, ma nemmeno il ministero può voltarci le spalle, con decisioni simili. Ci è stato comunicato che è una soluzione temporanea, non più di uno o due giorni, il problema è che l’avevano detto anche la volta precedente. Di questo passo ci ritroveremo un campo con oltre seicento persone, questo non può accadere”.
Gli attivisti di MigraLab, del movimento antirazzista messinese, il Teatro Pinelli, i membri del circolo Arci Thomas Sankara e ‘Messina dal basso’ durante un sit-in, previsto per oggi pomeriggio, chiedono a gran voce che si adottino altre misure di “accoglienza integrata” denunciando il perdurare della tendopoli.
“La situazione è drammatica e sta letteralmente scoppiando – dice Tania Poguisch di MigraLab -. Questa non è un accoglienza civile e vanno immediatamente prese altre misure. Sembra prevalente che a Messina si voglia creare un campo di permanenza dei migranti più stabile ma non capiamo con quali strumenti organizzativi e a quali condizioni. Nonostante non si sia mai confrontata con noi, anche la posizione dell’amministrazione comunale chiediamo che sia chiara. Non capiamo che intenzioni ci siano ma intanto i migranti non possono stare ammassati all’interno della tendopoli”. (set)