"Nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia": il tema della famiglia
Questa domenica la liturgia presenta il tema della famiglia. Un tema molto caro alla dottrina della Chiesa. Ancora di più oggi, considerate le difficoltà materiali e spirituali che le famiglie soffrono.
I testi suggeriscono due pensieri che allargano l’orizzonte di raccomandazioni che vogliono tutelare le famiglie e soprattutto la loro unità.
L’uomo impose il nome a tutti gli animali
Al di là del valore simbolico della descrizione della creazione, si rimane colpiti come la famiglia, idealizzata in una prima coppia, sia inserita nell’universo dei viventi.
La tradizione biblica pone la famiglia nel contesto del creato. Gli animali selvatici e gli uccelli del cielo indicano l’universo che le creature umane andranno ad abitare.
Non è un approccio casuale, ma voluto e presente nella concezione giudaica.
E’ commovente il cantico di Daniele (Dan 3, 57- 88).
Con il ritornello “lodatelo ed esaltato nei secoli” il testo chiama alla benedizione le opere tutte del Signore, gli angeli, i cieli, le acque tutte, le potenze tutte del Signore, il sole e la luna, le stelle del cielo, le piogge e le rugiade, i venti tutti, fuoco e calore, freddo e caldo, rugiada e brina, ghiacci e neve, notti e giorni, luce e tenebre, folgori e nubi, monti e colline. Aggiunge il versetto: «Benedite, figli dell'uomo, il Signore, lodatelo ed esaltatelo nei secoli.»
E’ una composizione poetica che lascia intendere come tutto l’universo appartenga a un disegno misterioso e benevolo.
In questo disegno di inseriscono l’uomo e la donna. Nel progetto che oggi potremmo chiamare ecologico la visione del mondo vuole tutelare l’equilibrio universale al cui centro sono determinanti le creature umane che garantiscono la gestione e la prosecuzione della specie. Un approccio oramai dimenticato per il progredire impetuoso e fuorviante della tecnica e della comunicazione. Ogni famiglia che si forma è parte integrante del nostro mondo abitato che è piccola cosa rispetto all’universo, ma indispensabile perché possiede la dimensione di intelligenza e di libertà che è unica dell’intero universo.
Così non sono più due
Al progetto proposto dell’Antico Testamento, Gesù offre una proposta. Se le leggi della natura spingono alla reciproca unità tra uomo e donna, il Maestro chiede l’unità per tutta la vita. Anche in contesti di teologia, qualcuno sostiene che l’indissolubilità del matrimonio non fa parte della legge naturale. E probabilmente è così, ammesso che esista una legge naturale. Ma, a ben riflettere, quell’unità per tutta la vita vuole difendere la vita dell’uomo e della donna, uniti in matrimonio a partire dai momenti inziali (e per questo esaltanti) dell’inizio dell’innamoramento, dei figli voluti e nati, ma anche della vecchiaia che arriverà e che ha bisogno di presenza, di affetto e di tutela.
Si contrappongono due visioni della vita: chi vuol tutelare comunque la propria vita e chi decide di volerla vivere in due. Quel per sempre, riassunto nella formula «Accolgo te come mio sposo/a …nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita» è una scelta donativa, ma anche rassicurante. E’ la prospettiva che costruirà nel tempo l’unità. Un impegno, oltre che una gioia; una promessa a cui seguirà i comportamenti adeguati.
Non si tratta solo del consenso, espresso in giovane età, ma di un futuro che coinvolge la propria vita privata e pubblica per sempre. Non è doverosa, ma una volta assunta, richiede il cambiamento della propria esistenza.
C’è chi invece non desidera promettere per tutta la vita. Afferma che, se funzionerà, continuerà a vivere insieme, altrimenti ognuno per la propria strada.
La cultura odierna accetta questa proposta: il problema è che la Chiesa non può accoglierla, proprio per le parole del Maestro.
Si possono presentare situazione nelle quali, pur avendo promesso l’unità per tutta la vita, questa unità non è stata possibile. In quel caso la Chiesa, misericordiosa, esamina ed accetta nuovi equilibri, senza condanna.
7 Ottobre 2018 - Anno B
Domenica XXVII tempo ordinario
(1a Lett.: Gn 2, 18-24 - 2a Lett.: Eb 2, 9-11 - Vangelo: Mc 10, 2-16)