A Palermo un bene confiscato diventa sede del garante dell’infanzia
PALERMO - Il bene confiscato alla mafia di via Catania diventa la nuova sede del Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza del Comune di Palermo, Pasquale D'Andrea. L’inaugurazione della sede è a avvenuta ieri pomeriggio in presenza del sindaco Orlando, dell'assessore alla Cittadinanza sociale, Agnese Ciulla, dell'assessore alla Scuola, Barbara Evola, dell'assessore al Bilancio, Luciano Abbonato, del presidente del Consiglio comunale, Salvatore Orlando e del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Pasquale D’Andrea.
La figura del Garante è stata nominata dal sindaco, lo scorso anno, secondo il regolamento approvato dal Consiglio Comunale, e ha già avviato incontri con molteplici realtà che si occupano di infanzia e adolescenza a Palermo, anche di concerto con il Garante nazionale. Inoltre, dal mese di novembre 2014 sino a gennaio 2015, ha seguito i lavori del Festival della Città Educativa. Il Garante, che rimarrà in carica quattro anni e opererà a titolo gratuito, è chiamato ad affrontare i compiti previsti dall’art. 3 del Regolamento approvato dal Consiglio Comunale, visionabile sul sito del Comune di Palermo.
“Intanto partiamo dal mettere in piedi la struttura – afferma Lino D’Andrea, il garante che ha ricevuto l’incarico 9 mesi fa -. Non abbiamo ricette particolari per risollevare questa città ma, dopo avere aperto un confronto aperto con le varie realtà che si occupano d’infanzia e, accogliendo le varie proposte, adesso dobbiamo attivare la struttura per monitorare le azioni concrete che verranno fatte nel territorio. Già il 20 novembre, anniversario della Carta dei diritti, potremo sicuramente ufficializzare alcune attività per migliorare le proposte educative. Per i ragazzi che oggi hanno meno opportunità degli altri dobbiamo ripensare a un sistema che metta tutti realmente in condizioni di potere accedere ai servizi, di potere vivere e amare questa città e di produrre e sviluppare cultura”. “L’intento è anche quello di creare un gruppo di pensiero tra istituzioni, terzo settore e cittadini che ha voglia di lavorare in maniera volontaria uscendo dalla logica dell’emergenza ma che vuole costruire delle idee e sperimentazioni nuove: una realtà interistituzionale che, al di là degli schemi, abbia il ruolo di ricercare e di proporre attività significative”.
"Una scelta importante - dichiara il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - avere una sede al di fuori della sede della Giunta Comunale, e ancora di più in un bene confiscato alla mafia. Un Garante dell'Infanzia e dell'Adolescenza a Palermo non è una scelta di facciata, ma uno stimolo soprattutto per la nostra Giunta per fare ancora di più in favore dei minori e dei giovani". La sede di via Catania 146 sarà aperta al pubblico tutte le mattine dal lunedì al venerdì e vedrà il supporto di due impiegati comunali.
"Il Garante dell'Infanzia non deve collaborare solo con gli assessorati alla scuola e alle attività sociali - aggiunge il Garante Pasquale D'Andrea - il futuro dei bambini e degli adolescenti, riguarda tutta la Giunta comunale e la città intera, in quanto tutti sono responsabili del benessere delle nuove generazioni. In molti tendono a dimenticarlo, ma Palermo, negli anni, dal punto di vista del sociale, è stata teatro di grandi progettualità, in favore dei disabili e dei minori, basta ricordare che proprio da Palermo è nata la legge 285 del ‘97 che ha garantito per tanti anni, attività ed iniziative a supporto dei minori appartenenti fasce svantaggiate in tutta Italia".
"La sede sarà aperta tutti i giorni – aggiunge l’assessore alla Cittadinanza Sociale Agnese Ciulla - per incontrarsi, confrontarsi e stimolare attenzione ai diritti dei bambini delle bambine dei ragazzi e delle ragazze a Palermo, tutti sono chiamati in causa, non solo i tecnici". “La figura del garante della città – dice la Ciulla – non ha la bacchetta magica che risolve tutti i problemi ma può facilitare il dialogo, il confronto e lo scambio per la crescita dei più piccoli. In chiave positiva è l’opportunità di promuovere, incentivare e favorire buone politiche per l’infanzia e l’adolescenza. Il garante può canalizzare l’attenzione per le reciproche responsabilità istituzionali facendo da pungolo per la risoluzione delle principali criticità”. (set)