4 luglio 2016 ore: 12:45
Società

L'edicola abbandonata diventa punto d'incontro e galleria d'arte

Il progetto nato dalla redazione di “Emergenze” ha ridato vita al chiosco sulla scalinata di via Sant’Ercolano a Perugia. Oggi l’associazione conta 500 soci e l’edicola vende giornali stranieri e pubblicazioni d'arte, propone eventi culturali e serate a tema

PERUGIA – La storia di Edicola 518 parte dal quartiere Isola di Milano. “Qui c’è stato un breve movimento di artisti, scrittori, che si sono battuti contro la gentrificazione (cambiamenti fisici e sociali) del quartiere e per la difesa di un parco che è poi stato trasformato in grattacielo. All’interno di questa battaglia c’eravamo io, Valentina Montisci, Antonio Brizioli e Kristina Borg”, ricorda Antonio Cipriani, attuale presidente di “Emergenze”. È Antonio Brizioli a proporre di far convergere energie e percorsi su Perugia, per dare nuovo significato al termine “emergenza”. “E-mergere”, dal latino “e-mergo”, deriva a sua volta dal verbo “mergo”: tuffarsi. Dunque emergere è risalire dopo un tuffo in profondità, darsi la spinta per fuoriuscire. Questa tensione si risolse inizialmente in una rubrica titolata appunto “Emergenze” pubblicata sul giornale locale Corriere dell’Umbria, ma tante altre idee rimanevano irrisolte. “Volevamo intervenire su Perugia con un’installazione artistica che diventasse un dispositivo narrativo. Abbiamo disposto un filo rosso di 4 chilometri che attraversava tutta la città, che è diventato poi un reportage lento sul campo, che a sua volta è diventato un giornale cartaceo e poi un’associazione, ‘Emergenze’”. L’obiettivo era quello di riformulare il concetto di giornale cartaceo, mettere in discussione l’attuale sistema editoriale. Il numero 0 fu mandato in stampa il 9 dicembre del 2014 e, considerando il seguito e l’attenzione ottenuta, andò avanti con altri quattro numeri nel corso del 2015, assumendo quindi la forma del trimestrale. 

Edicola 518. Perugia 2

Ma anche questo non bastava. Per entrare nelle contraddizioni e proporre un’altra via era necessario agire anche sulla distribuzione, sull’offerta, sulla selezione editoriale. Per questo motivo, con gli utili raccolti dalla vendita dei giornali, si decise di acquistare un’edicola abbandonata, sulla scalinata di via Sant’Ercolano, ipotizzando “il riutilizzo di uno spazio altrimenti in disuso”. Come prima cosa era necessario ridefinire il ruolo dell’edicolante: “Oggi è un passa giornali, non è più il libraio di un tempo o un intellettuale dell’informazione. Abbiamo scelto quindi di non prendere accordi con il distributore unico dell’Umbria, infatti nell’edicola non troverete giornali italiani, ma di stringere un accordo con un distributore internazionale”. In via Sant’Ercolano si possono acquistare giornali come “The Guardian”, “Le Monde”, “El País”, periodici italiani e stranieri indipendenti, come “Pagina99” e “Artribune”, ed è ovviamente l’unico punto vendita ufficiale della rivista “Emergenze”. “Abbiamo poi scelto alcune case editrici italiane che propongono un’editoria d’arte e sociale che riteniamo adatta al nostro progetto e ne riproponiamo le pubblicazioni”, aggiunge Cipriani. Non si tratta quindi di opere qualsiasi, ma di testi che raccontano quella storia e quel pensiero dai quali l’anima di Edicola 518 si sente rappresentata. 

- In molti li hanno ritenuti folli. Sorridendo, Antonio Cipriani racconta: “Fin dal numero 0 ci hanno detto che un giornale di carta in Italia non sarebbe sopravvissuto, poi ci hanno detto che il formato era troppo grande, e tante altre cose. Ma noi abbiamo semplicemente aperto le porte, abbiamo ascoltato, ospitato, ci siamo fatti ospitare, e abbiamo realizzato uno scambio che ci ha dato ragione”. Oggi l’associazione conta infatti oltre 500 tesserati, i giornali selezionati dall’edicola vendono, e vendono bene, perché Perugia è prima di tutto una città d’arte visitata da numerosi turisti e in secondo luogo perché è sede dell’Università per Stranieri. Aprire le porte, ascoltare, significa ospitare e dare spazio a storie. “Siccome la redazione di ‘Emergenze’ è aperta, durante una riunione è capitato che partecipassero dei ragazzi libici. Parlando con loro, abbiamo deciso di virare tutto quel numero sulla situazione di questi ragazzi, interrogandoci su diverse questioni. Loro ci chiedevano: come facciamo ad avere un permesso di soggiorno se non possiamo tornare a casa per rinnovare qualsiasi documento? Sotto certi aspetti si potrebbe dire che la storia ha bussato alle porte di ‘Emergenze’, noi le abbiamo aperto e raccontato. Senza un’idea precostituita”.  

Oggi l’edicola è punto d’incontro, galleria d’arte, sede di eventi culturali e serate a tema. ‘Emergenze’ ed Edicola 518 dimostrano come, talvolta, sia necessario semplicemente andare contro il pensiero comune per abbatterlo e dar vita a qualcosa di nuovo. “Si sente spesso dire che i giovani non sanno scrivere o non siano interessati alla cultura, la nostra storia rivela come tutto ciò non sia assolutamente vero”. Il pensiero critico si forma laddove qualcuno trova il coraggio di far luce su ciò che merita attenzione. (Roberta Cristofori)

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