6 dicembre 2022 ore: 17:15
Società

La Madonna è immagine del quotidiano, esalta le vite di tutti i giorni

Sono molti i modi di celebrare la festa dell’Immacolata. A partire dalla sua santità, oppure dalla sua missione per essere stata la testimone del Messia e madre di quel Figlio specialissimo chiamato Gesù

Sono molti i modi di celebrare la festa dell’Immacolata. A partire dalla sua santità, oppure dalla sua missione per essere stata la testimone del Messia e madre  di quel Figlio specialissimo chiamato Gesù.
La tradizione della Chiesa ha un’infinità di Chiese, di preghiere, di statue, di quadri, di tradizioni, di cerimonie dedicate alla Madonna. I titoli a lei dedicati sono ben riassunti nelle cosiddette litanie lauretane.
Si parte dal titolo di Madre di Dio, con altri titoli: della Chiesa, di misericordia, della divina grazia, della speranza, per poi passare alla sua vita purissima, castissima, degna di onore.
Al titolo di madre si aggiunge le sue qualità: ammirabile, del buon consiglio, prudente, potente, clemente, fedele. Si passa infine al titolo di Regina, senza aver dimenticato riferimenti a tutta la storia sacra: sede della Sapienza, Fonte della nostra gioia, Tempio dello Spirito Santo, Tabernacolo dell'eterna gloria, Dimora consacrata di Dio, Rosa mistica, Torre della santa città di Davide, Fortezza inespugnabile.

Nonostante i titoli, la vita della Madonna è stata molto semplice e “normale”, rispetto alla vita di altre donne della Palestina di oltre duemila anni fa.
E’ opportuno collegare la vita di Maria con le vite di donne di oggi nei vari continenti del mondo.
La Madonna può essere assunta nella semplicità della sua storia: non cercata, né voluta e, per la verità, nemmeno desiderata.
Dio ha affidato a lei un compito speciale, per essere la madre di un Figlio particolare. Eppure tutte le donne hanno una missione, perché è la Provvidenza ad affidare a ciascuna una vicenda da accogliere per la vita.

Sono sostanzialmente due le grandi virtù di Maria: aver accolto la missione che le è stata assegnata, nonostante fosse molto particolare; averla portata a termine, con fatica e con tenacia, comprese le sofferenze.
Da giovane è diventata madre, ha cresciuto il figlio, ha continuato a vivere nello sperduto villaggio di Nazaret. Da adulta ha permesso a suo Figlio di seguire la sua strada, senza mai abbandonarlo.
La sua grandezza consiste nell’aver adempiuto il compito assegnatole.
Per questo motivo è onorata, ricordata, pregata. E’ immagine non della santità, ma dell’ordinario e del quotidiano.
In questa visione non c’è nessun tentativo di deprezzamento.  All’incontrario, vuole esaltare la normalità delle vite di tutti i giorni. Una visione che viene proposta con il contatto quotidiano, con le storie delle donne che sembrano tutte uguali e insignificanti.
La santità non può essere concepita come eccezionalità, ma come linea continua della propria vicenda, per come è proposta.
Vengono in mente le figure di donne, anche piene di difetti, che però rimangono fedeli alle vicende vissute, senza tirarsi indietro e senza cercare fughe che le liberebbero da fatiche e dolori. Non sono perfette come la Madonna, ma incarnano una santità quotidiana che, pur limitata, tale rimane.

La Chiesa esamina dettagliatamente i pensieri, le azioni, i comportamenti di ognuno prima che venga dichiarato venerabile, beato o santo. C’è una santità limitata, ma non per questo meno nobile. Il ricordo della misericordia di Dio serve a far presente la limitatezza umana.
Non si spiegherebbero i 144mila dell’Apocalisse che vestono una veste candida, lavata nel sangue dell’Agnello. Solo Dio infatti può misurare buone volontà e comportamenti, limiti e libertà.
In questo clima, ringraziamo Dio per tutte le donne che conosciamo, scoprendo in esse virtù e doni, senza aver la pretesa della perfezione che non appartiene a tutti, ma a quante la desiderano. Molto dell’equilibrio di adulti si deve a figure femminili che hanno, con sacrificio, accompagnato, educato alla maggiore età, perché diventassimo responsabili.
E preghiamo Dio, quando non saremo in grado di essere autonomi, perché malati e stanchi, di essere accuditi da qualche angelo che si prenda cura di noi.

8 Dicembre 2022 – Anno A
Immacolata Concezione
(1ª lettura: 3,9-15.20 – Salmo 97 (98  – 2ª lettura: Ef 1,3-6.11-12 – Vangelo: Lc 1, 26-38)

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