La profondità dell'amicizia, uno dei temi più teneri
Una conoscenza che ondeggia tra l’accoglienza materiale, fatta di piccole e grandi attenzioni e di una sincerità che permette di rispondere alle intemperanze tra le due sorelle, Marta e Maria.
La prima lettura si riferisce all’annuncio di un figlio che sarà dato ad Abramo, Isacco, molto atteso e sperato.
La caratteristica dell’apparizione è che Dio si presenta sotto forma di tre persone. La tradizione ortodossa, nelle sue icone, raffigura la scena con tre angeli perfettamente uguali. Prefigurerà, nel tempo, l’immagine della Trinità.
L’amicizia
Si interpreta spesso la Scrittura come riferimento di verità e di morale. Ha anche tratti di umanità autentica: si pensi alle visite che il Signore fa presso la suocera di Pietro, alle nozze di Cana, all’incontro con Zaccheo, con Maria di Magdala; al ritrovarsi con i suoi discepoli. Tutte occasioni che rivelano il volto amichevole e umano del Salvatore che vive la sua vita intessendo relazioni sincere.La Scrittura, per questi incontri, suggerisce la visione religiosa, ma non per questo si nega la vicinanza di persone stimate e volute bene.
Il salmo, con parole solenni, esprime l’apprezzamento di stima e di empatia.
«Colui che cammina senza colpa,
pratica la giustizia
e dice la verità che ha nel cuore,
non sparge calunnie con la sua lingua.
Non fa danno al suo prossimo
e non lancia insulti al suo vicino.
Ai suoi occhi è spregevole il malvagio,
ma onora chi teme il Signore.
Non presta il suo denaro a usura
e non accetta doni contro l’innocente.
Colui che agisce in questo modo
resterà saldo per sempre».
E’ suggerita la visione che, oltre i sentimenti di vicinanza, in un’autentica amicizia, i livelli di rispetto, di stima e di reciproco aiuto sono alti.
Gli stessi sentimenti sono espressi da Paolo nei confronti della Comunita dei Colossesi:
«A loro [i santi] Dio volle far conoscere la gloriosa ricchezza di questo mistero in mezzo alle genti: Cristo in voi, speranza della gloria. È lui infatti che noi annunciamo, ammonendo ogni uomo e istruendo ciascuno con ogni sapienza, per rendere ogni uomo perfetto in Cristo».
La parte migliore
Nella scena descritta dall’evangelista Luca, si ritrova la condizione di due sorelle delle quali una è più pratica di faccende di casa, l’altra più filosofa; forse sognatrice, forse pigra.
Lo sfogo di Marta è plausibile: spesso tra due sorelle che gestiscono la casa una è più attiva, l’altra più assente, poco disposta a occuparsi di faccende domestiche.
La risposta di Gesù data a Marta non è un rimprovero, ma una sottolineatura che nella vita, oltre il quotidiano, ci sono motivi, pensieri e preoccupazioni che oltrepassano il gestire le cose concrete. Questa indicazione è valida anche per l’oggi, presi dal turbinio di faccende da sbrigare.
Il rischio è che la complessità della vita assorba tutte le energie di pensiero, di sentimenti e di forze a tal punto da far dimenticare la vita spirituale che pure vive nelle mente e nei corpi.
L’anima è un organismo che ha bisogno di nutrimento, di riposo, di silenzi, di azioni. Fa sorridere l’esaltazione di metodi orientali (lo yoga, il Pilates) che aiutano al rilassamento e alla contemplazione, dimenticando che la tradizione cristiana ha sempre apprezzato la meditazione, l’adorazione, il ritiro e addirittura, per alcuni privilegiati, i monasteri e l’eremitaggio.
Impegnati nella vita quotidiana i momenti di silenzio aiutano a vedere e a giudicare le vicende con altra luce e giudizi. Riportano i fatti al loro reale valore; aiutano a percepire differenze e attenzioni per ciò che è importante, alla fin fine, per la vita. Un approccio che matura perché, se adoperato costantemente offre spunti di comprensione prima e di azioni conseguenti con logiche diverse. L’obiettivo è curare la migliore qualità della vita. Bisogna essere intelligenti per capire ciò che è caduco e ciò che è solido. Gestire tempo e spazio arricchisce, senza togliere nulla alle necessità della sopravvivenza.
17 Luglio 2022
XVI Domenica tempo ordinario - Anno C
(1ª lett. - Gn 18,1-10° - 2ª lett.: Col 1,24-28 – Vangelo: Lc 10,38-42)