Adozioni internazionali al ministro Boschi, "nomina che fa ben sperare"
BOLOGNA - Sono passati un paio di mesi dall’allarme lanciato in un incontro sulle adozioni internazionali tenutosi a Milano durante il quale 27 enti autorizzati alle adozioni e 33 associazioni familiari avevano scritto una lettera al Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, e ai ministri del governo perché “estremamente preoccupati per quel sistema-Italia, faticosamente costruito negli anni, riconosciuto e apprezzato dalla comunità internazionale che è ormai entrato in una crisi che sembra non avere fine, mentre meriterebbe qualità ed efficienza”. Il 10 maggio il Premier ha dato un segnale attribuendo al ministro per le Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, le deleghe per le pari opportunità e le adozioni internazionali. Tra le difficoltà evidenziate da enti e associazioni c’era, infatti, la difficile collaborazione con la Commissione per le adozioni internazionali (Cai), organo politico di indirizzo e controllo del settore, e l’assenza di una gestione collegiale della stessa. Da due anni, infatti, presidenza e vicepresidenza della Cai si concentravano nella stessa persona, Silvia Della Monica, a cui il Premier Renzi aveva dato la delega e che, dopo la nomina di Boschi, manterrà la vicepresidenza. L’ultimo ministro a ricoprire l’incarico di presidente della Commissione è stata Cécile Kyenge nel 2013. In questi due anni sulla questione sono state presentate 58 tra interpellanze e interrogazioni.
Le reazioni delle associazioni. “Negli ultimi due anni la Commissione è rimasta ferma al palo, un immobilismo che ha portato a un’effettiva paralisi del sistema delle adozioni internazionali – scrive l’associazione Amici dei bambini – Questa nomina è una notizia che fa ben sperare e tirare un sospiro di sollievo visto che da molto tempo parlamentari di varia appartenenza politica, enti, associazioni familiari e coppie sollecitavano Renzi e il governo a non considerare le adozioni internazionali come tema di serie b, ma di affrontarle con urgenza e serietà”. Anche il Ciai (Centro italiano aiuti all’infanzia) guarda con favore alla nomina del ministro Boschi alla presidenza della Cai. “Per molti enti, operatori e famiglie che, nel corso degli ultimi mesi, hanno manifestato preoccupazione per l’immobilismo dimostrato dalla Commissione, questa nomina rappresenta la speranza di una ripresa a pieno ritmo delle attività della Cai, in Italia e all’estero – ha detto Paola Crestani, presidente di Ciai – Apprezziamo l’attenzione dedicata dal governo alle adozioni e facciamo al ministro Boschi i migliori auguri di buon lavoro. Da parte nostra assicuriamo, come sempre, la massima collaborazione per garantire adozioni corrette, trasparenti, di qualità, nell’interesse dei bambini e delle famiglie che si rendono disponibili ad accoglierli”.
Anche il coordinamento CARE si congratula con il ministro Maria Elena Boschi. "In un momento cruciale per il mondo delle adozioni, lo riteniamo un segnale importante di attenzione da parte del Governo - dichiara la presidente Monya Ferritti -. Al Ministro un sincero augurio di buon lavoro. L'auspicio è che subito aver portato tutti i bambini dalla Repubblica Democratica del Congo a casa, tra i primi atti in agenda possa esserci la convocazione della Cai (Commissione Adozioni Internazionali) e la pubblicazione dei report statistici 2014 e 2015"
Anche Mara Carfagna, portavoce dei deputati di Forza Italia ed ex ministro per le Pari opportunità accoglie con un plauso la nomina di Boschi, anche se ne sottolinea il ritardo: “La decisione del Consiglio dei Ministri di attribuire finalmente a un ministro le deleghe a Pari opportunità e Adozioni internazionali è giusta anche se tardiva. Da molto tempo sollecitavamo Matteo Renzi e il governo di affrontare la battaglia per la parità e per garantire a ogni bimbo una famiglia, assegnando il compito di farlo a un ministro – ha detto Carfagna – Negli ultimi anni l’impegno dello Stato su questi temi è diminuito, ma è possibile recuperare il tempo perduto e dall’opposizione siamo pronti a fare la nostra parte. Al ministro Maria Elena Boschi vanno gli auguri di buon lavoro miei e di Forza Italia”.
Sul tavolo del ministro Boschi, neo presidente della Commissione per le adozioni internazionali, ci sono molte “urgenze e patate bollenti da risolvere – sottolinea Amici dei bambini –, prima fra tutti il ritorno di tutti i bambini dal Congo. All’appello, come denunciato dalle famiglie in attesa, sono 61 i minori ancora bloccati nel Paese da settembre 2013”. Amici dei bambini si augura che la nomina di Boschi sia un segnale che la Cai “sta tornando dalla parte delle famiglie nell’unico e supremo interesse del minore come è sempre stato fino a due anni fa” e augura “buon lavoro alla nuova presidente della Cai con le parole di alcuni genitori adottivi ‘il ministro nel 2014 si è recata a Kinshasa per accompagnare in Italia i bambini. Ora riponiamo i nostri figli e la nostra speranza nelle sue mani’”.
I dati. In ogni caso in 5 anni c’è stato un calo di oltre il 40 per cento di adozioni internazionali: fino al 2013 l’Italia è stato il secondo Paese al mondo per numero di adozioni internazionali con 2.815 adozioni nel 2004 e 3.387 nel 2009, anno in cui si è registrato il maggior numero di sentenze, nel 2014 invece le sentenze sono state 1.969. Nel 2014 hanno presentato domanda per adozione internazionale 3.857 coppie, quelle dichiarate idonee sono state 3.141 (dati Anfaa). Anche a livello mondiale si registra un calo: nel 2014 c’è stata un’ulteriore diminuzione rispetto al 2013, anno in cui le adozioni erano scese del 17 per cento rispetto al 2012 e del 42 per cento sul 2010 (dati Ciai).