Con Vivicittà la maratona torna nel carcere di Rebibbia
Vivicittà - Persone corrono
ROMA - Vivicittà torna dopo quattro anni nel carcere femminile di Rebibbia. L’appuntamento è previsto alle 16 di questo pomeriggio nella Casa Circondariale romana. Vi parteciperanno 11 atlete provenienti dall’esterno e le 43 detenute allenate dall’operatrice di Uisp Roma, Ilaria Nobili. A introdurre l’evento l’intervento di Paolo Masini, assessore a sport e scuola del Comune di Roma.
La formula scelta è quella della staffetta podistica. All’interno del carcere è stato ricavato un percorso di un chilometro, sul quale si confronteranno una dozzina di squadre composte ciascuna da quattro frazioniste, che lo percorreranno per intero passandosi il testimone. A motivare un appuntamento con cui l’unione sportiva nazionale rinnova il suo impegno “la convizione che lo sport avvicini le persone. - dichiara Di Girolami di Uisp Roma -. Con questa corsa facciamo entrare la città nel carcere. Questi luoghi tradizionalmente separati dalle città e dalla società fanno parte del territorio e per questo vanno tenuti collegati tra di loro. Lo sport sociale e per tutti facilità questo percorso”.
L’operatrice dell’Uisp Roma che promuove l’attività sportiva per le detenute durante tutto l’anno è Ilaria Nobili. Da due mesi è affiancata anche da Cecilia Frielingsdorf che, ogni giovedì, le sta preparando a Vivicittà con allenamenti specifici : “Le ragazze sono entusiaste e man mano il gruppo è cresciuto – dicono Ilaria e Cecilia - Oggi abbiamo fatto un allenamento con musica dal vivo e alcune di loro hanno cominciato a modificare gli stili di vita, ad esempio limitando il fumo”.
L’Uisp di Roma è presente anche nella Casa di Reclusione Rebibbia Penale, Istituto a Custodia Attenuata per tossicodipendenti (Rebibbia Terza Casa), Casa circondariale Nuovo Complesso Rebibbia, Alta sicurezza (Rebibbia). All’interno di questi istituti si sono costituiti due circoli: l’Albatros e La Rondine. Le due associazioni organizzano attività di promozione sociale in favore della popolazione detenuta. Per l’Uisp i due circoli rappresentano un modo per coinvolgere in maniera stabile i detenuti, rendendo il carcere più vivibile. Lo sport in carcere, così inteso, diventa anche è un modo per favorire il rapporto e l’interazione con la società esterna. Fondamentale è il sostegno delle istituzioni carcerarie, dei dirigenti, degli educatori e della polizia penitenziaria.
Presente anche nell’area giovani, collabora con l’Ufficio servizi sociali per i minorenni nel progetto sportivo “Outdoor”. Qui vengono realizzati interventi con i giovani sottoposti a procedimenti penali, garantendo e sostenendo percorsi di crescita e responsabilizzazione, attraverso l’inserimento in attività socialmente utili. Viene realizzata attività motoria con i minori presenti nel Centro di Prima Accoglienza, nelle prime fasi dopo l’arresto fino all’udienza di convalida. Le attività sono strutturate per offrire ai giovani uno spazio di rilassamento e socializzazione.