23 febbraio 2015 ore: 16:48
Giustizia

Difende un pakistano che inneggia all’Isis, insulti via Facebook all'avvocato

Un post di Matteo Salvini raccoglie 26 mila mi piace e decine di insulti verso il presidente della camera penale di Trento, reo di aver accettato la difesa di un pakistano espulso per aver inneggiato all'Isis. La difesa di Asgi e Legal team Italia
Nicola Canestrini

Nicola Canestrini

MILANO - Accetta di difendere un pakistano, espulso dall'Italia per aver inneggiato all'Isis, e viene riempito di insulti da decine di persone sulla pagina Facebook del segretario della Lega Nord Matteo Salvini. È quanto sta succedendo all'avvocato Nicola Canestrini, presidente della Camera penale di Trento, dopo che Salvini ha scritto su Facebook: "Un pakistano residente a Bolzano, espulso dall'Italia perché inneggiava pubblicamente al TERRORISMO, ha trovato un avvocato (italiano) che ha fatto ricorso al Tar contro l'espulsione. Inneggiano all'ISIS, e poi ricorrono alla giustizia italiana... Renzi e Alfano, dove c...o siete???". Il post ha per ora raccolto oltre 26 mila "mi piace". Ne è nata una discussione tra chi critica o insulta l'avvocato e chi invece, in netta minoranza, lo difende. Lo stesso Canestrini è intervenuto per ribadire che "difendo e difenderò sempre la libertà di espressione .. persino quella di chi, come qualcuno di voi, ne fa pessimo uso". 

A fianco dell'avvocato Canestrini è scesa l'Unione delle Camere penali, che bolla come "improvvida" e "rozza" la posizione di Salvini. "Ciò che davvero ci preoccupa è che, a fronte dell’ovvio principio che anche gli ultimi accusati dell’ultimo più spregevole delitto debbano godere, in un paese civile e democratico e liberale, del medesimo diritto di libertà, si sia invece sollevata una ridda di “mi piace” ed una congerie di espressioni adesive che si è presto mutata in una grave forma di intimidazione e di linciaggio morale dell’avvocato Canestrini, presidente della Camera Penale di Trento. Il che dimostra che l’improvvida e rozza uscita del deputato europeo trova purtroppo spazio in un sentimento collettivo, lasciato sedimentare con troppa noncuranza da tutti coloro che avrebbero avuto il dovere di tenere invece alta la tutela dei diritti civili e delle libertà".

L'Unione delle Camere penali aggiunge che "non possiamo qui non ricordare che l’idea che vi siano reati di serie A e di serie B, che i diritti di difesa e di altre libertà civili possano essere concessi condizionalmente, eventualmente sottratti o dimezzati in relazione all’accusa ed al caso concreto, non costituisce altro che il fondamento di quell’ideologia malsana e corruttrice che sta alla base del “doppio binario”. Il che ci impone di ritenere che l’onorevole Salvini e la sua rumorosa e irresponsabile claque, non siano affatto gli autori di questa assai discutibile messa in scena, ma semplici comparse che si muovono su di un canovaccio purtroppo scritto da altri assai più responsabili autori, che non comprendono il danno che una simile cultura illiberale ed autoritaria arreca alla democrazia di un paese".

Anche Legal team Italia, associazione di avvocati che hanno difeso molte delle vittime tra i dimostranti del G8 di Genova, e Asgi esprimono solidarietà a Canestrini. Secondo le due associaizoni si tratta di "un attacco al diritto di difesa, regolato dalla Costituzione e dalle norme, anche internazionali, a tutela del libero esercizio dell’attività  professionale forense. Tali norme stabiliscono che non è lecito identificare l’avvocato con le posizioni del proprio cliente; che l’attacco alla libertà dell’avvocato è un attacco non solo alla sua posizione, ma colpisce direttamente anche i diritti fondamentali delle persone colpite da provvedimenti emessi dall’autorità giudiziaria o amministrativa, perché rende più difficile la difesa contro tali provvedimenti; che la libertà dell’avvocato è presidio fondamentale della libertà di tutti i cittadini e di tutti i corpi sociali. Pur senza giungere ai livelli di efferatezza esistenti in molti paesi, gli attacchi agli avvocati che si stanno verificando in Europa (tra cui la ventilata possibilità di intercettare le comunicazioni tra avvocato e cliente) sono un motivo di grave allarme e preoccupazione. Questi attacchi non intimidiranno gli avvocati democratici che rinnovano il loro impegno per la difesa e il rafforzamento dei diritti fondamentali, tra cui quello di assicurare ad ogni cittadino, di qualsiasi nazionalità, la possibilità di difendere nelle sedi giudiziarie i propri diritti". (dp)

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