Disabilità, le 3 risposte dell'Inail: "Ricerca, tecnologia, inserimento lavorativo"
ROMA - Ricerca, comunicazione e reinserimento: sono queste le tre parola chiave che Massimo De Felice, presidente dell'Inail, ha portato oggi a palazzo Chigi, dove ha preso parte all'incontro promosso, in occasione delle Giornata internazionale delle persone con disabilità, dai ministeri del Lavoro, della Salute e dell'Istruzione. "Come affronta l'Inail il problema della limitazione funzionale a seguito di infortunio sul lavoro?", ha chiesto in apertura.
De Felice ha sottolineato che l'Inail vede il problema con "grande impegno e sensibilità", come testimoniato dalla riorganizzazione dell'istituto che ha portato alla nuova della direzione centrale prestazioni sanitarie e riabilitazione. E ha poi indicato le tre risposte fondamentali che l'istituto fornisce: il collegamento fra problemi e ricerca; l'esperienza legata alla tecnologia della comunicazione; il reinserimento al lavoro. "La ricerca e la sperimentazione di alta tecnologia consente di fare cose impensabili e riportare situazioni di grande carenza in condizioni di normalità: la presenza dell'Inail è importante perché bisogna integrare la soluzione tecnologica con l'abilità all'uso", ha detto De Felice.
Ci sono difficoltà di finanziamento e di realizzazione, dice, e per questo Inail ha cercato soluzioni con la creazione di una rete integrata di competenze con i nostri centri di riabilitazione e sperimentazione, a Vigorso di Budrio e Volterra. Ci sono rapporti con il centro italiano di tecnologia di genova, il campus biomedico di roma, l'istituto di bio robotica del sant'anna di Pisa, e stiamo lavorando assiduamente su progetti che riguardano la creazione, la progettazione e la realizzazione e sperimentazione di un esoscheletro, progettazione di arti polifunzionali, progettazione e strumentazione per la riabilitazione".
Quanto al secondo strumento, nitido esempio è il progetto SuperAbile, in cui "la tecnologia informatica consente vicinanze e sostegni psicologici rilevanti". SuperAbile - ha spiegato - è oggi un portale, un call center e una rivista - ha detto De Felice, citando alcune cifre - 11 canali tematici, 20 portali regionali, blog, radio, multimedia. Ogni mese oltre 300 notizie, mentre il call center offre un servizio telefonico di consulenza con operatori in gran parte disabili". "Il portale - ha aggiunto - fino al 30 novembre scorso ha realizzato un milione 500 mila visitatori e abbiamo già superato abbastanza significativamente a novembre il totale dello scorso anno". De Felice ha sottolineato la consulenza alla pari realizzata dal call center (in più lingue), con 10 mila chiamate per quesiti e i 3500 abbonati della rivista mensile.
Infine, il presidente dell'Inail ha sottolineato il ruolo dello sport (e quello dell'Inail nella promozione dell'attività agonistica ma anche promozionale, con il numero dei duemila infortunati sul lavoro che si sono tesserati negli ultimi cinque anni al Cip) e ha poi raccontato alcuni esempi concreti di reinserimento, esperienze concrete e personali. L'esempio di un laboratorio di scrittura creativa a Torino che ha dato voce a 20 persone con alle spalle un infortunio (esperienza confluita in un volume presentato al Salone del Libro del capoluogo piemontese); un laboratorio di cucina realizzato sia a Palermo sia in Umbria per favorire i rapporti sociali e valorizzare le abilità residue; un programma di procreazione medicalmente assistita in Emilia Romagna; il progetto "Ergon" che a Trento ha permesso a due assistite di entrare in un percorso formativo per acquisire le competenze necessarie a diventare organizzatrici di vacanze accessibili, orientate tanto al relax quanto allo sport e al divertimento. E poi due esperienze significative: la prima quella di un boscaiolo della provincia di Belluno che ha subito l'amputazione dell'avambraccio destro con lussazione del gomito e per il quale l'Inail ha avviato un progetto riabilitativo personalizzato che prevede un rimborso per l'adattamento dei comandi della gru, in modo tale che possano essere usati con la mano sinistra. La seconda quella di un agricoltore di 62 anni, paraplegico in seguito a un incidente sul lavoro, che è tornato a lavorare nella sua azienda di Faenza risalendo sul trattore perché grazie al Centro protesi Inail di Vigorso di Budrio sul mezzo è stata montata una seduta mobile esterna che lo trasporta come una sorta di piccolo "ascensore", all'altezza del sedile e che poi si richiude all'interno della cabina. Il trattore non ha pedali, ma solo comandi manuali.
Infine, una proposta, lanciata da De Felice ai rappresentanti del governo: "L'attuale modello di presa in arico dell'infortunato da parte dell'Inail può essere ancora piu valorizzato e reso ancora più efficace se fra gli obiettivi si riuscisse a porre anche il reinserimento lavorativo. C'è bisogno di una norma che assegni ufficialmente all'Inail compiti di riqualificazione professionale, di adeguamento di postazioni di lavoro e di attrezzature, di accessibilità di ambienti di lavoro: è una proposta che mi permetto di avanzare considerata l'attenzione al tema dell'inclusione che oggi il governo ha segnalato e che ha segnalato in più occasioni anche il ministro del Lavoro". (cl/ska)