12 gennaio 2017 ore: 17:52
Salute

Droghe. Relazione al Parlamento, oltre 140 mila tossicodipendenti nei SerD

Hanno un’età media di 38 anni, ma aumentano gli utenti “anziani". Eroina ancora la sostanza primaria ma con un trend in calo negli ultimi 20 anni, al contrario della cocaina che cresce. Più di 19 mila i nuovi utenti nei SerD nel 2015
Davide Monteleone/Contrasto Droghe, tossicodipendente alla stazione Termini

ROMA - Nel 2015 sono oltre 140 mila i tossicodipendenti assistiti dei SerD sparsi su tutto il territorio nazionale. È quanto riporta la Relazione annuale al Parlamento sui dati relativi allo stato delle tossicodipendenze in Italia 2016 presentata lo scorso 6 dicembre al Senato dall’allora ministro per le Riforme Maria Elena Boschi, ma circolata sul web solo in queste ore e non senza polemiche sulle modalità di comunicazione. Dei 140 mila tossicodipendenti assistiti, spiega la relazione, i nuovi utenti sono 19.729 (14 per cento) e 120.761 sono soggetti che risultavano già in carico dagli anni precedenti (86 per cento). “Il rapporto tra assistiti e abitanti è di 24 ogni 10 mila abitanti – si legge nella relazione -. I soggetti in trattamento hanno mediamente 38,9 anni; sono le femmine ad essere più giovani (37,4 anni contro i 39,1 dei maschi) così come i nuovi utenti (33,4 anni contro i 40,2 degli utenti già in carico)”. La fascia d’età più rappresentata, quindi, è quella che va dai 30 ai 54 anni: sono il 75 per cento degli utenti, mentre il 18 per cento ha meno di 30 anni. Tra gli utenti, però, si osserva un “progressivo invecchiamento dell’utenza in carico”, aggiunge la relazione.

Nel 2015, inoltre, il 70 per cento degli utenti usava, come sostanza primaria, l’eroina, il 16 per cento la cocaina e l'11 per cento i cannabinoidi. Nel tempo, la percentuale di eroinomani è costantemente diminuita (88,5 per cento nel 1994, 70,1 per cento nel 2015) mentre coloro che abusano di cocaina sono gradualmente aumentati (1,9 per cento nel 1994, 15,9 per cento nel 2015). Il ricorso ai cannabinoidi sembra essersi stabilizzato nell’ultimo decennio intorno al valore del 10 per cento. Per quanto riguarda l’uso secondario, nel 2015 le sostanze assunte più frequentemente sono la cocaina e i cannabinoidi (17 per cento) e l’alcol (8 per cento)”. Tra i dati, anche quelli che riguardano gli operatori impiegati a tempo pieno o parziale nelle strutture ambulatoriali. Nel 2015 sono stati 7.721: il 50 per cento è rappresentato da medici ed infermieri e il restante 50 per cento da psicologi, assistenti sociali, educatori professionali, altro. La spesa dichiarata da 15 Regioni o Province Autonome che hanno fornito i dati, inoltre, ammonta a circa 728 milioni di euro: il 67 per cento assorbite dalle attività di tipo ambulatoriale e domiciliare e il restante 33 per cento da quelle di tipo residenziale/semiresidenziale, effettuate perlopiù dai servizi privati. 

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