The mission. Il Cir: ''No alla sofferenza sbattuta in prima serata''
ROMA - "Si deve partire da un dato di fatto: gli spazi di comunicazione sul tema dei rifugiati in Italia sono praticamente inesistenti. E questo reality ha un solo aspetto positivo, quello di parlare al grande pubblico di questo tema. Il rischio di strumentalizzazione però ci preoccupa davvero molto”. Così Christopher Hein, direttore del Consiglio italiano per i rifugiati, commenta la notizia del reality di RaiUno “The mission”, che dovrebbe partire a novembre, ed è girato all’interno dei campi profughi. Un programma, che già prima della sua messa in onda, sta facendo molto discutere.
Anche le parole di Hein sono critiche soprattutto in relazione alla formula scelta, quella del reality show.“Crediamo che si dovrebbe lavorare a cambiare il modo in cui i media comunicano il sociale e il tema delle migrazioni forzate –aggiunge - non abbassare il livello del modello di comunicazione per trovare spazi. Come Consiglio Italiano per i Rifugiati temiamo la sofferenza sbattuta in prima serata, l'uso, nel vero e proprio senso della parola, di storie e di persone”.