Riportare pace e fratellanza
La festa del primo giorno dell’anno è da sempre un augurio di pace e di benessere. Paolo VI nel 1968 intestò la ricorrenza a Maria Santissima madre di Dio, con un messaggio che i Pontefici hanno proseguito per ogni anno.
La Madre di Dio
L’invocazione alla Madonna, Madre di Dio, ha un significato profondissimo. La presenza di Maria è indice di affetto, di benevolenza, ma anche di costanza e di dedizione.
La sua memoria invoca le madri di tutto il mondo; ogni esistenza umana passa dalla maternità con l’attenzione di cui sono capaci le madri. Un accudimento che continua per la vita, anche quando, invecchiando, ogni madre non dimentica i suoi figli, pur avendo magari bisogno lei stessa di aiuto. Un’umanità che nessun creatura può esprimere. Quando è lontana la sua figura i guasti si ripercuotono anche nella vita di adulti. Per questi motivi giustamente il primo giorno dell’anno è dedicato a lei.
Le letture bibliche sono in linea al senso della festa: la preghiera del libro dei Numeri, il brano della Lettera ai Galati, infine il riferimento alla nascita di Gesù, tratto dal Vangelo di Luca offrono il senso religioso di una giornata dedicata al superamento dei problemi del mondo che, di anno in anno, debbono essere affrontati.
Per la tradizione rabbinica, questa preghiera sacerdotale era rivolta alla popolo ogni giorno. In realtà sono tre le benedizioni: Dio sia presente presso il popolo sempre; protegga il suo popolo nelle vicende della storia; si faccia scoprire nella sua bontà.
Nella religiosità cristiana la preghiera che è in continuità con quella ebraica è il Padre nostro: nella prima parte si loda la santità di Dio (sia santificato il tuo nome), si invoca la sua presenza divina nel mondo (venga il tuo regno), si sottolinea l’affidamento alla volontà divina per ogni vicenda umana (sia fatta la tua volontà).
In poche parole si riconosce a Dio la sua grandezza e la risposta devota dei credenti.
Abbà Padre
Il brano della seconda Lettura è un testo ricorrente nella spiritualità cristiana che invoca Dio con il titolo di Abbà (Padre): papà in senso familiare. Ne deriva la figliolanza nei confronti di Dio stesso: «E che voi siete figli lo prova il fatto che Dio mandò nei nostri cuori lo Spirito del suo Figlio, il quale grida: “Abbà! Padre!”. Quindi non sei più schiavo, ma figlio e, se figlio, sei anche erede per grazia di Dio».
La grandezza di Maria è anche nella sua discrezionalità, ricorda l’Evangelista Luca. Madre di un figlio speciale, quale Gesù, lo segue, senza interferire nella sua missione: «Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore ».
Non lo lascerà solo nel pellegrinare, lo assiste sotto la croce, sfidando la ferocia dei soldati.
Rimetti i nostri debiti
Il tema dell’annuncio di pace di Papa Francesco è “Rimetti a noi i nostri debiti, concedici la tua pace”. Un messaggio che vuole infondere speranza, in linea con il tema dell’Anno Santo.
Il Papa suggerisce tre azioni possibili per “riaprire la via della speranza per ciascuno di noi”. La Speranza che “nasce dall’esperienza della misericordia di Dio, che è sempre illimitata”.
La prima azione è di pensare a una «consistente riduzione, se non proprio al totale condono, del debito internazionale, che pesa sul destino di molte Nazioni».
La seconda “un impegno fermo a promuovere il rispetto della dignità della vita umana, dal concepimento alla morte naturale, perché ogni persona possa amare la propria vita e guardare con speranza al futuro, desiderando lo sviluppo e la felicità per sé e per i propri figli”.
La terza infine consiste nel destinare “almeno una percentuale fissa del denaro impiegato negli armamenti per la costituzione di un Fondo mondiale che elimini definitivamente la fame e faciliti nei Paesi più poveri attività educative e volte a promuovere lo sviluppo sostenibile, contrastando il cambiamento climatico”.
Impegni di grande valore internazionale e personale, nello stile degli interventi del Romano Pontefice.
Si toccano temi economici di rilevanza mondiale e anche mali personali, come se il messaggio non volesse dimenticare il mondo occidentale a fronte del mondo chiamato dei paesi in via di sviluppo.
Due grandi mali sovrastano l’armonia umana: lo scarso peso attribuito alla vita umana, l’affidamento del futuro a una visione tecnicista e di arricchimento.
E’ indispensabile un richiamo forte alle responsabilità per riportare pace e fratellanza.
L’appello del Papa termina con la preghiera
«Rimetti a noi i nostri debiti, Signore,
come noi li rimettiamo ai nostri debitori,
e in questo circolo di perdono concedici la tua pace,
quella pace che solo Tu puoi donare
a chi si lascia disarmare il cuore,
a chi con speranza vuole rimettere i debiti ai propri fratelli,
a chi senza timore confessa di essere tuo debitore,
a chi non resta sordo al grido dei più poveri».
1° Gennaio 2025 – Anno C
Festa Maria Santissima Madre di Dio
(1ª Lett. Nm 6,22-27 – Salmo 66 (67) - 2ª Lett. Gal 4,4-7 – Vangelo Lc 2,16-21)