3 marzo 2010 ore: 13:43
Disabilità

Chiude l’edizione in Lis del Tg4. Le associazioni: “Grave passo indietro”

La decisione dopo 16 anni di trasmissione: sostituita con la sottotitolatura. In rete le prime proteste: su Facebook in un giorno più di 400 adesioni. L’Ens si appella a Emilio Fede, l’Anios denuncia: "Scelta contro la Convenzione Onu"
Lingua dei segni mani

Lingua dei segni mani


ROMA – Dopo sedici anni chiude l’edizione del Tg4 tradotta nella Lingua dei segni (Lis). Una decisione, che sta già sollevando diverse polemiche e proteste da parte dei telespettatori. Il telegiornale di Rete quattro, nell’edizione delle 11:30 in Lis, era infatti particolarmente seguito dalla comunità sorda sia per la durata leggermente più lunga rispetto al resto del panorama informativo, sia perché era stato il primo a essere tradotto per non udenti. Ma dal 1 marzo va in onda in una forma più estesa ma senza la traduzione. Dall’azienda si limitano a far sapere che la decisione rientra nel riordino dell'informazione dei canali Mediaset e che l'edizione è stata sostituita alla stessa ora con un'altra sottotitolata sulla pagina 777 di Televideo. Le associazioni e gli utenti però minacciano battaglia. E sono partite già le prime forme di mobilitazione virtuale: il gruppo Facebook “Ripristinate il Tg4 in Lingua dei segni”, creato lunedì notte, ha già incassato nella sola giornata di martedì più di 400 adesioni.

“Questa decisione rappresenta passo indietro nel panorama informativo italiano, che va nella tendenza opposta a quella degli altri paesi europei e palesemente contro la convenzione Onu sui diritti delle persone disabili” sottolinea Marcello Cardarelli, presidente dell’Anios (associazione interpreti di lingua dei segni italiana)- Al Tg4 sono stati i primi, a fare un’edizione all’avanguardia e ora cancellano sedici anni di storia. Si tratta di un segnale negativo per l'accessibilità all'informazione dei sordi. A nostro parere questo lascia una voragine nella possibilità di scelta di queste persone, visto che era l'unica finestra informativa in Lingua dei segni, che non era in un palinsesto obbligatorio come accade per i programmi Rai. La soppressione dell'edizione senza alcuna ricollocazione in nessun altro dei Tg dei tre canali del gruppo, ci appare grave. Anche perché questa decisione arriva mentre in Senato è fermo il ddl che contiene il riconoscimento della Lis”.Secondo Cardarelli, inoltre, non è sostituibile l’edizione in Lis con una semplice sottotitolatura. “La lingua dei segni ha un’immediatezza diversa, perché è un linguaggio vero e proprio- spiega- non si può pensare di risolvere il problema informativo coi sottotitoli. Sono due cose diverse, che si completano e che sono ugualmente utili, ma non si escludono a vicenda”.

Sorpresa e disappunto per la decisione del Tg4 è stata espressa anche dall’’Ente nazionale Sordi (Ens), che ha deciso di appellarsi direttamente al direttore Emilio Fede. “Questa decisione toglie a un’ importante fetta di teleutenti sordi la possibilità di accedere alle informazioni in Lingua dei segni- si legge sul sito dell’associazione-. Ciò appare ancor più incomprensibile a meno di un anno dalla ratifica da parte dell’Italia della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, che obbliga gli Stati membri a riconoscere nei rispettivi Paesi la Lingua dei segni e a garantirne l’utilizzo nei mezzi di informazione. L’Ens, a nome dei sordi italiani, chiede a Mediaset e al direttore Emilio Fede, persona di grande umanità e sensibilità, di rivedere questa decisione e di continuare a garantire la fruizione di un Tg molto seguito e amato, anche per essere stato il primo in Italia in Lingua dei segni”. (ec)
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