16 settembre 2019 ore: 10:45
Ambiente

Antropocene, come l’uomo sta distruggendo la Terra

Da giovedì 19 settembre nelle sale italiane arriva l’epico documentario girato in quattro anni e in venti Paesi diversi con immagini mozzafiato

 

Antropocene, film documentario

FIRENZE - Dalle cave di marmo di Carrara (dove oggi le macchine riescono a strappare alla montagna in un giorno quello che una volta ne richiedeva manualmente almeno quindici) alle miniere di lignite in Germania (dove vengono abbattuti interi villaggi, chiese comprese, per far posto agli scavi); dalla riserva di rinoceronti in Kenya (messi a rischio dal feroce bracconaggio) alla barriera corallina australiana (sempre più minacciata dall’acidificazione dei mari).

Un incredibile viaggio, potentemente visivo con immagini mai viste prima, in 6 continenti e 20 Paesi. E’ il film documentario Antropocene – L’epoca umana, girato in quattro anni in tutto il mondo, che affascina e al contempo fa riflettere sul tema sempre più urgente della conservazione del nostro mondo.

 

Girato dalla coppia di cineasti Jennifer Baichwal e Nicholas de Pencier insieme al noto fotografo Edward Burtynsky, il film arriverà in tutte le sale italiane dal 19 settembre e sarà distribuito nel nostro Paese dalla Fondazione Stensen, che per la prima volta in assoluto diventa distributore di un film, insieme alla società Valmyn. La prima proiezione allo Stensen sarà giovedì 19 alle ore 21. 

"Coerentemente con il nostro approccio di interrogazione su temi complessi e l’ormai decennale esperienza acquisita in ambito cinematografico abbiamo ritenuto che Antropocene - L’epoca umana fosse il progetto giusto per misurarci con la distribuzione cinematografica, affiancandola alla programmazione della nostra sede, con il cinema e i cicli di conferenze, oltre alle attività didattiche, i contributi alla produzione e le prospettive sulla realtà virtuale - afferma Michele Crocchiola, direttore della Fondazione Stensen - Il film pone una sfida culturale originale e stratificata, muovendosi su più livelli, da quello più prettamente scientifico all’approfondimento d’attualità, con una forte connotazione estetica e artistica e un coinvolgimento emotivo che solo il grande schermo cinematografico può offrire".

 

Urbanizzazione, sfruttamento intensivo delle risorse naturali, deforestazione, bracconaggio, inquinamento. Sono alcuni dei più devastanti processi messi in atto dall’uomo che testimonia il film, il cui titolo Antropocene fa riferimento ad una nuova proposta di classificazione dell’epoca (geologica) che stiamo vivendo, quella dominata dell’uomo, iniziata a partire dal XX secolo, quando l’umanità ha iniziato a mettere in atto processi che hanno provocato irreversibili cambiamenti della Terra. Cambiamenti che il film mostra attraverso l’uso di immagini dal fortissimo impatto visivo. 

 

Un progetto straordinario, unico nel suo genere, che prima dell’uscita in sala è stato presentato in anteprima europea al MAST Manifattura di Arti, Sperimentazione e Tecnologia di Bologna all’interno di una mostra multidisciplinare che si propone di documentare l’indelebile impronta umana sulla terra. Terzo capitolo di una trilogia che include Manufactured Landscapes (2009) e Watermark (2013), Antropocene testimonia con un approccio esperienziale e non didattico un momento critico nella storia geologica del pianeta, proponendo una provocatoria e indimenticabile esperienza dell’impatto e della portata della nostra specie. La voce narrante in originale è del Premio Oscar Alicia Vikander mentre nella versione italiana è doppiato da Alba Rohrwacher. 

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