3 aprile 2009 ore: 12:44
Salute

La cocaina, ''doping nella vita quotidiana''

Il mercato si adatta e cerca nuovi consumatori, abbassando i prezzi. Gatti (Asl Milano): ''Così si crea una nuova clientela che succederà a quella dei consumatori più vecchi che via via moriranno''

PADOVA - La vecchia generazione di tossicodipendenti nata a fine anni '70 via via dovrà essere sostituita perchè non dà più garanzia per il futuro. È per questo che si verifica oggi come oggi una recrudescenza del consumo di eroina, venduta a basso costo alle nuove generazioni che si approcciano con una sostanza per loro nuova. "Il mercato degli stupefacenti ha delle regole proprio come qualsiasi altro settore merceologico e deve essere in grado di stare al passo con i tempi, di catturare i nuovi consumatori e di tenerli stretti a sè”. Lo afferma il direttore del Dipartimento per le dipendenze dell'Asl di Milano Riccardo Gatti, intervenuto oggi al convegno “Nuove droghe e nuovi stili di vita”, nell'ambito del Festival della cittadinanza di Padova.

Molto è cambiato dalla “generazione Pasolini” del Settanta che ha vissuto la tossicodipendenza come un vero problema dei propri giorni e che, consapevole dei suoi effetti, adesso cerca di prevenirne il consumo. “I trenta-quarantenni di oggi sono la generazione che, più che l'eroina, conosce la cocaina e la usa come una sorta di doping nella vita quotidiana – spiega Gatti –. Non sono tossicodipendenti nel senso tradizionale del termine, ma entrano ugualmente in un vortice perverso: quando l'effetto dopante finisce non smettono l'utilizzo ma, scambiando il male con il rimedio, continuano a fare uso di cocaina sperando di ritrovare gli effetti benefici”. Sono queste le persone cui non interessa prevenire il consumo delle droghe ma che preferiscono un intervento nei casi di dipendenza da cui, comunque, non si sentono toccati. È la generazione dei permissivi, assuefatti alla televisione e a ciò che essa impone.

Ma c'è adesso una terza generazione, quella degli under30 che alla televisione ha sostituito internet, un mare aperto di informazioni in cui però è anche facile perdersi. “E le droghe, in quanto mercato, si sono adattate a questo nuovo potenziale consumatore internauta, aumentando da un lato le opportunità di vendita, dall'altro la possibilità di acchiappare nuovi clienti”. Non cambia però solo il modo di vendere e di spacciare, bensì muta la modalità stessa di consumo e la rosa delle droghe più richieste. ''In questi tempi di crisi la droga si è adattata e ha provveduto a un abbassamento dei costi sul mercato – spiega – proponendo ai giovani un ritorno all'eroina a basso prezzo. I ragazzi di oggi non la iniettano ma la fumano, però comunque scatta immediata la dipendenza, che garantisce così al mercato una nuova clientela che succederà a quella dei consumatori più vecchi che via via moriranno. Si garantisce così un futuro”.

In questo quadro di generazioni che si succedono velocemente il problema vero è l'approccio del contrasto: “Le cose non sono più come le descriveva Pasolini nel 1975, ma sono molto cambiate e continuano a cambiare – conclude l'esperto –. Il problema è che bisogna rendersi conto di questi mutamenti e agire di conseguenza, cosa che ancora non si è fatta. Bisogna decidere come agire e poi partire”. (Gig)

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