"Rifugiati in condizioni disumane" nel Cara di Castelnuovo di Porto
ROMA – Procedere a un’urgente e approfondita verifica delle condizioni del Cara di Castelnuovo di Porto, in provincia di Roma, per intervenire rapidamente e garantire un’adeguata sistemazione ai circa 800 ospiti del centro. A chiederlo al ministro dell’Interno è il deputato del Pd Khalid Chaouki in un’interrogazione parlamentare, depositata oggi, insieme alla collega di Sel Ileana Piazzoni. La richiesta di verifica arriva dopo che l’ondata di maltempo ha colpito pesantemente il centro per rifugiati e richiedenti asilo alle porte di Roma: parte dei locali hanno subito pesanti infiltrazioni d’acqua. A tutt’oggi gli ospiti sono alloggiati lì in “condizioni fatiscenti e disumane”. Tra loro ci sono anche 80 minori, “sono inoltre presenti mamme con bambini anche molto piccoli, che non possono rimanere nella struttura e devono essere trasferiti in luoghi più adatti” sottolinea Chaouki.
La condizione di abbandono in cui versa il centro è ben spiegata in un video postato su youtube, subito dopo l’alluvione del 31 gennaio. Gli stessi ospiti del centro mostrano le parti dell’edificio allagato, spiegando che l’acqua era arrivata sopra le ginocchia. “Le persone vedendo tutta quest’acqua hanno iniziato a correre, senza neanche raccogliere le loro cose – spiega uno dei rifugiati del centro – vengono da Lampedusa, si portano dentro la paura di annegare. Nessuno è venuto ad aiutarci, siamo tutti saliti sul tetto e siamo rimasti lì”. Nel video si spiega che i responsabili si sono presentati solo a tarda sera, lasciando e persone e i bambini lì. “Speravamo di uscire ed andare in un posto migliore – aggiunge – ma sono state spostate solo 15 persone su 800”. Dopo circa una settimana le condizioni del centro sono ancora fatiscenti. Sdegno per la situazione è state espresse, nei giorni scorsi, anche da Legacoopsociali Lazio: “persone abbandonate di fronte al pericolo di allagamento, lasciate senza mangiare e che hanno perso vestiti e effetti personali. Crediamo che le disumane condizioni nelle quali versano i rifugiati dentro quelle strutture impongano una rivisitazione dell’intero istituto".