Accoglienza migranti, Milano punta a mille posti Sprar
MILANO - La Giunta Sala punta ad allestire mille posti di accoglienza nell'ambito del Sistema di protezione per rifugiati e richiedenti asilo (Sprar). Attualmente i posti Sprar del Comune di Milano sono 422, distribuiti in piccole strutture o in appartamenti. Un sistema dunque diverso da quello dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas), allestiti per far fronte a situazioni di emergenza nei quali sono ospitati a volte più di cento migranti. “L’obiettivo dell’Amministrazione – dichiara l’Assessore alle Politiche sociali Pierfrancesco Majorino - è quello di tutelare i milanesi e i rifugiati che scappano da guerra e fame garantendo un’integrazione di qualità che si focalizzi soprattutto su chi decide di restare e ha bisogno dunque di inserirsi nel tessuto sociale della città. Dal nostro punto di vista, è il modo migliore per andare oltre una logica emergenziale che ormai è superata dai fatti e proseguire sul cammino già iniziato dell’inclusione”. Per raggiungere l'obiettivo dei mille posti Sprar il Comune ha aderito al bando lanciato dal ministero dell’Interno per il triennio 2020-2022. Lo Sprar prevede che per ogni migrante accolto siano garantiti servizi come la mediazione linguistico-culturale, l’orientamento per l’accesso ai servizi del territorio, la formazione professionale, l’accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo e sociale, il supporto legale, la tutela psico-socio-sanitaria.
Nel prossimo triennio verranno ridotti i posti nei Cas per fare spazio all'ospitalità prevista secondo i criteri dello Sprar. E alcuni centri di accoglienza verranno ristrutturati e riconvertiti con questo scopo, "come già è stato fatto con la trasformazione dell’hub di via Sammartini in un centro di accoglienza per senzatetto e come si farà entro la fine dell’anno con il Cas di via Aldini", precisa il Comune.
I mille posti Sprar, di cui 20 dedicati a coloro che soffrono di disagio mentale, verranno finanziati con le risorse del Fondo nazionale per le politiche e i servizi dell’asilo (FNPSA) e il cofinanziamento del 5% che spetta agli enti proponenti verrà coperto mettendo a disposizione le strutture comunali per l’accoglienza e il personale dipendente dedicato al progetto. Qualora la partecipazione al bando avesse un esito positivo, il Comune riceverà un finanziamento per tre anni, prorogabile per altri tre. (dp)