23 settembre 2013 ore: 13:32
Salute

Al via il Piano anti "smart drugs". Italia primo paese in Europa

Dipartimento politiche antidroga e ministero della Salute presentano la strategia di contrasto delle nuove sostanze psicoattive. Dal 24 settembre verrà lanciata in 10 città italiane. Cresce il mercato sul web, ma l’Italia è penultima in Europa per uso tra i giovani. Lorenzin: “Il Piano farà conoscere le nuove sostanze a operatori e non”
Smart Drugs e sballo

ROMA – Monitoraggio delle “smart drugs”, potenziamento diagnostico, prevenzione e riduzione di domanda e offerta, ricerca e collaborazione con tutti gli attori nazionali e internazionali. Sono questi i pilastri del Piano di Azione Nazionale sulle nuove sostanze psicoattive realizzato dal Dipartimento politiche antidroga (Dpa) in collaborazione con il ministero della Salute. La strategia è stata presentata questa mattina durante una conferenza stampa tenutasi a Palazzo Chigi alla presenza del ministro della Salute Beatrice Lorenzin, del capo del Dipartimento politiche antidroga Giovanni Serpelloni e del generale dei Nas Cosimo Piccinno. Il piano, che a quanto riporta il Dpa, è il primo in Europa ed ha già ricevuto il Patrocinio delle Nazioni unite e di dieci importanti società scientifiche, farà il giro d’Italia e dal 24 settembre seguirà un itinerario in dieci diverse città italiane (Roma, Pavia, Venezia Mestre, Bologna, Firenze, Milano, Perugia, Orbassano, Bari, Napoli) per avviare un percorso di aggiornamento scientifico sul tema. “Queste sostanze cambiano in continuazione e il piano dà la possibilità agli operatori sanitari e non solo di conoscerle dal punto di vista chimico – ha spiegato il ministro Lorenzin –. Spesso nei pronto soccorso arrivano ragazzini in condizioni drammatiche e non si riesce a capire cosa abbia prodotto quel tipo di reazioni, perché non c’è una conoscenza approfondita delle sostanze”. Una strategia di informazione che per il ministro “non deve avere mai tregua, soprattutto nei confronti dei giovani e dentro le scuole. Una volta si pensava di fare campagne contro le droghe nei licei. Oggi si fanno nelle medie e forse sarebbe necessario farlo anche alle elementari”.

Per il ministro, il Piano interviene su un mercato “spaventosamente in crescita che va contrastato dal punto di vista sanitario, delle forze dell’ordine, ma anche dal punto di vista sociale”. Anche se l’Italia, attualmente, può vantare di non essere tra i primi paesi in classifica in Europa. “Il piano nazionale è composto da una serie di istruzioni che vengono fornite a tutte le amministrazioni centrali, ai servizi per le tossicodipendenze, ai pronto soccorso, scuole, genitori e famiglie – ha aggiunto Serpelloni -. Vogliamo dare informazioni su sostanze non conosciute e mantenere uno dei pochi vantaggi che ha l’Italia: è la penultima degli stati europei in termini di uso di queste sostanze (per la popolazione 15-24 anni, ndr). Siamo molto lontani dai quattro paesi in cima alla classifica che sono Irlanda, Polonia, Lettonia e Regno unito dove queste droghe a volte hanno superato anche le droghe tradizionali”.

Vendute soprattutto sul web, le smart drugs, spesso vengono camuffate e commercializzate attraverso stratagemmi più disparati. “Abbiamo ritrovato droghe camuffate come fertilizzanti – ha spiegato Serpelloni -, sali da bagno, profumatori d’ambiente, integratore. Sostanze che si possono acquistare su siti che non sono dedicati solo a questo tipo di sostanze, ma anche al giardinaggio o a libri di testo per le scuole”. Tra i consumatori non solo i giovani. Secondo i dati del Dpa, si arriva anche fino a 55 anni. Su internet, intanto, il fenomeno dilaga. “I siti che commercializzano queste sostanze sono passati da 170 a 693 dal 2010 al 2012, almeno quelli censiti. Si tratta di una rete fortissima che ha spiazzato anche le organizzazioni criminali classiche. Siti gestiti da una moltitudine di agenti. Non c’è una sola organizzazione, ma tantissime”. Tuttavia, il contrasto sul web ad oggi sembra funzionare. “Abbiamo identificato 491 pagine web – ha spiegato Serpelloni - e ne abbiamo chiuse ben il 93 per cento. Intervenire è possibile. Spesso i siti di annunci sono inconsapevoli delle cose che vengono pubblicate”. Tuttavia, aggiunge il capo del Dpa, la minaccia è reale. “In soli tre anni – ha aggiunto – c’è stato un incremento del 50 per cento di queste droghe registrate a livello delle Nazioni unite”.

Sotto osservazione, anche i rave party su tutto il territorio nazionale. “Sono una fonte di spaccio soprattutto di Ketamina – ha spiegato Serpelloni -. Ne abbiamo monitorati 122 nell’arco di due anni, e il 54 per cento una volta segnalati sono stati impediti o gestiti dalle forze dell’ordine”. Operazioni contro lo spaccio di smart drugs, ha aggiunto il generale dei Nas Piccinno, che “negli ultimi 3 anni hanno portato all’arrestato di 38 persone per le smart drugs, la segnalazione di 112 persone e al sequestro di 80 chilogramnmi di cannabinoidi”. Ultimo successo, ha aggiunto il generale, quello raggiungo in una delle ultime operazioni contro le nuove sostanze psicoattive dove per la prima volta in Italia, per queste sostanze, è stato contestato il reato di traffico di stupefacenti”.(ga)

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