7 settembre 2015 ore: 15:22
Disabilità

Cavalcando l'autismo, si conclude l'impresa dei “valorosi cavalieri”

In dodici hanno preso parte all'iniziativa, attraversando a cavallo i boschi dell'appenino tosco-emiliano, sperimentando l'autonomia. Una mamma: “Mentre ci prepariamo a un altro anno scolastico di battaglie, dimostriamo che l'integrazione è possibile, uscendo allo scoperto”
cavalcata autismo 2015

ROMA – Si è conclusa ieri l'impresa di dodici “valorosi cavalieri”, che hanno preso parte alla 3a edizione di “Cavalcando l'autismo”, l'iniziativa promossa dall'associazione “L'emozione non ha voce”. Dopo aver appreso, in un'attività durata l'anno, non solo a cavalcare ma anche a prendersi cura dei cavalli, i ragazzi hanno montato per un settimana nei boschi dell'appennino, tra la Toscana e l'Emilia Romagna. Ieri, l'arrivo a Boccassuolo, meta della cavalcata. E così hanno vissuto l'iniziativa due mamme, a “debita distanza” ma con viva e discreta partecipazione. “Anche quest'anno 13 magici ragazzi travestiti da cavalieri, fendono un lungo e tortuoso percorso tra la Toscana e l'Emilia, nell'incontaminato silenzio di una natura scevra da occhi e sguardi perplessi, sembrano non accorgersi dei pericoli e delle aspre salite e ripide discese, degli squarci di pendii sospesi nel nulla. La loro anima sognante, sembra cogliere questa avventura fatta di fatica e resistenza e, alla fine di un giorno nella penombra di un fantastico tramonto che si affaccia tra i monti, nella stanchezza che appartiene al loro essere inconsapevolmente attratti dall'animale cavallo, ci sorprendono nel loro tranquillo appagamento che li rende 'uomini duri'”, ci scrive Lucia, mamma di uno dei “cavalieri”. 

Siamo alla vigilia di un nuovo anno scolastico che si preannuncia con nuove ed ennesime battaglie per dare un percorso scolastico dignitoso ai nostri figli – ricorda Alessandra, mamma di Giacomo, un altro cavaliere - Da una parte il governo promette l'assunzione di insegnanti di sostegno dall'altra sono ridotti i fondi delle regioni e dei comuni per pagare l'assistenza specialistica, che nella maggior parte dei casi rendono di qualità la permanenza a scuola dei nostri figli. E' in questo scenario – continua Alessandra - che un brandello di eroici papà e giovani volontari ed operatori esperti di riabilitazione equestre sta attraversando gli appennini con i nostri ragazzi supereroi, che provengono da un altro pianeta, con lo scopo di farli stare bene, in armonia con l' ambiente e in relazione con l'animale che meglio riesce a comunicare con chi , come loro non ha le parole per dirlo. Ma anche per dimostrare che si può uscire dall'isolamento che in parte la condizione autistica impone e che l'indifferenza e la paura verso chi è 'diverso' si può superare grazie alla conoscenza e alla diffusione di una cultura sull'autismo. Noi genitori – aggiunge - conosciamo la sensazione di disturbo che spesso la scuola in questi anni ci ha trasmesso:v gite scolastiche a volte negate, o nascoste; il messaggio subdolo di essere di peso e di dover toglier il disturbo.. Oggi la cavalcata dimostra che l'integrazione è possibile e che il miglioramento da una condizione di disabilità parte dall'integrazione e dallo uscire allo 'scoperto'. Anche se Giacomo poi ritroverà il suo angolo segreto in cui nascondersi”. (cl)

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