Gioco d'azzardo, "metodo Expo contro le mafie"
MILANO - Il metodo Expo utilizzato per prevenire l'infiltrazione delle mafie potrebbe essere adottato per il settore del gioco d'azzardo. È quanto propone David Gentili, presidente della Commissione consiliare antimafia del Comune di Milano, intervenuto questa mattina alla seconda edizioni degli Stati generali di contrasto al gioco d'azzardo "Tutta la filiera del gioco d'azzardo sia sottoposta alla normativa antimafia -ha spiegato-: deve essere adottato il metodo di lavoro usato prima e durante l'Expo, grazie al quale sono stati escluse dalla gare d'appalto non solo quelle imprese che avevano processi o condanne a carico, ma anche quelle per cui c'era un pericolo di infiltrazione della criminalità organizzata sulla base delle informazioni contenute in indagini delle forze d'ordine. Per esempio, un'impresa è stata esclusa da una gara d'appalto, perché risultava che uno dei titolari si intratteneva spesso con esponenti delle cosche. Qui non c'erano sentenze o reati commessi, ma il rischio di un inquinamento era evidente". Allo stesso vaglio dovrebbero essere quindi sottoposti tutti coloro che hanno a che fare con il gioco d'azzardo: dal tabaccaio a chi costruisce le slot machine, da chi le installa ai concessionari dei Monopoli. "Il gioco d'azzardo viene utilizzato dalle mafie per riciclare denaro sporco, oppure per promuovere altre attività illegali come l'usura - ha aggiunto Davide Gentili - . Ci sono poi cosche che impongono le slot machine agli esercenti e diventa quindi una forma di estorsione". (dp)