Il sindaco di Firenze invita i cittadini ad aderire alla campagna Unicef ''Adotta una Pigotta''

FIRENZE – Il Comune di Firenze sostiene, in piazza San Giovanni, la campagna dell’Unicef “Adotta una Pigotta”: acquistando una bambola di pezza, la Pigotta appunto, si consente la vaccinazione dei bambini dei paesi più poveri.
“Facciamo più grande e bello il nostro Natale. Rendiamolo più vivo e luminoso con un gesto di solidarietà, aiutando concretamente i bambini dell’Afghanistan e di tutti i paesi poveri”, inizia così la lettera che il sindaco della città, Leonardo Domenici, ha inviato a tutti i fiorentini per invitarli ad aderire alla iniziativa. “Ogni giorno, nel mondo, ci sono oltre trentamila bambini che muoiono per banali malattie. – ha continuato il primo cittadino di Firenze, citando i dati dell’Unicef - Polio, morbillo, pertosse, tetano, difterite e tbc sono ancora oggi, in molti paesi del sud del mondo, dei veri killer per i più piccoli. Eppure sono sufficienti 40.000 lire per far vaccinare i bambini e salvaguardarli dall’assalto di queste malattie”.
“Tutte le persone che acquisteranno una Pigotta, riceveranno – spiega ancora il sindaco nella lettera - un biglietto omaggio (per tutta la famiglia) per visitare il museo dei ragazzi di Palazzo Vecchio”. In modo tale che i cittadini abbiano la possibilità di visitare e di conoscere il museo, le sue attività e, attraverso di esso, la storia della città di Firenze.
“In un momento come quello che stiamo vivendo è importante che ognuno di noi, ogni fiorentino, faccia qualcosa di concreto per aiutare i bambini dei paesi meno sviluppati. E’ un gesto che ci renderà più ricchi tutti e che salverà concretamente delle vite umane. Per questo, come Sindaco, ho voluto scrivere una lettera ai fiorentini, per chiedere a tutti un impegno semplice, minimo, ma efficace e concreto”. Così Domenici ha, infine, spiegato il suo gesto di solidarietà, aggiungendo inoltre che il Comune adotterà altri progetti dell’Unicef e delle associazioni del volontariato per i paesi meno sviluppati e, soprattutto, per la ricostruzione dell’Afghanistan”.