Istituto italiano della donazione. “Donatori fedeli reggono, ma donano meno”
Le difficoltà maggiori riscontrate riguardano la minore disponibilità economica del donatore (43%) il quale, seppure fidelizzato, fatica a continuare a donare la stessa cifra degli anni precedenti. In seconda posizione si attesta la difficoltà ad allargare la base dei donatori (28%) mentre la perdita dei donatori fedeli è denunciata solo dal 3% delle organizzazioni intervistate. Cambiano, inoltre, alcuni degli strumenti maggiormente utilizzati per raccolta fondi. Al primo posto ci sono sempre gli eventi pubblici (il 47% nel 2011 e il 52% nel 2012), crolla il direct mailing cartaceo (che passa dal 40% al 28% dei primi mesi del 2012), mentre nei primi sei mesi di quest’anno si va affermando la raccolta fondi verso le imprese, cresciuta di 9 punti percentuali. Per quanto riguarda il 5 per mille, infine, per il 66% delle organizzazioni pesa meno del 10%, per l’11% pesa oltre il 20% e ciò, spiega l’osservatorio, “può creare una dipendenza pericolosa, visti anche i tempi di liquidazione degli importi”. (ga)