Migranti, Lorenzin: Italia terzo paese Ue per richieste d'asilo
Roma - "Una categoria da tenere in debita considerazione sono i migranti forzati (vittime di torture, stupri e o altre forme gravi di violenza psicologica, fisica o sessuale) che negli ultimi anni e, purtroppo anche nelle ultime settimane, sono arrivati in Italia in numero crescente, tanto da far diventare il nostro Paese il terzo dell'Unione Europea, dopo Germania e Svezia, per numero di richieste di asilo (64.625 nel 2014, di cui 7,8% di donne e 6,8% di minori)". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, durante l'audizione oggi in Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza, identificazione ed espulsione, nonche' sulle condizioni di trattenimento dei migranti e sulle risorse pubbliche impegnate.
"Come e' facilmente intuibile- ha proseguito- i migranti forzati (richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria) sono una popolazione ad elevato rischio di sindromi psicopatologiche a causa della frequente incidenza di esperienze stressanti, o propriamente traumatiche, che possono determinare gravi conseguenze sulla loro salute fisica e psichica. Sono pertanto convinta che, per fornire una risposta adeguata a tale situazione, sia urgente un intervento sul sistema sanitario italiano che dia maggiore rilievo ai bisogni emergenti, quali la prossimita' ai gruppi a rischio di marginalita', l'equita' dell'offerta".
Questo al fine di assicurare un'assistenza sanitaria "in linea con le loro necessita'- ha sottolineato il ministro- e nel rispetto dei principi costituzionali. Ecco perche' ritengo necessario avviare la programmazione di strumenti operativi in grado di assistere questa nuova utenza multiculturale, numerosa, eterogenea e segnata in modo profondo dai traumi subiti. Una accoglienza adeguata alla complessita' dei bisogni e alla tutela dei diritti, di cui questi soggetti sono portatori, non puo' prescindere, infatti, da una riorganizzazione dei servizi sanitari del territorio- ha concluso- delle procedure, dell'attivita' formativa e del personale". (DIRE)